“No alla privatizzazione del servizio idrico”

SMA MODENA

08/03/2013
h.13.00

Il coordinamento provinciale per l’acqua pubblica di Parma, insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, desidera prendere pubblicamente posizione riguardo all’intenzione di IREN di cedere il servizio idrico alla Società Mediterranea Acque.
In particolare il Coordinamento intende affermare fortissima contrarietà a una ipotesi del genere, che aprirebbe di fatto la via alla privatizzazione del servizio idrico, disattendendo l’esito della consultazione referendaria del Giugno 2011. Inoltre, una tale decisione si porrebbe in forte controtendenza rispetto al percorso intrapreso da altre Province Emiliane e che va nella direzione della ri-pubblicizzazione del servizio idrico.
Conforta la posizione di ATESIR (Agenzia Territoriale per i Servizi Idrici e i Rifiuti) Emilia-Romagna, che si è espressa contro questa ipotesi di cessione. La vera sfida, comunque, è quella di proporre anche a Parma una via alla ri-pubblicizzazione, che è il fine ultimo dell’attività e dell’impegno del Coordinamento. La situazione a questo riguardo non è delle più facili a Parma, considerando che Azioni della società che gestisce il servizio idrico (IREN) sono state trasferite dal Comune alle sue Partecipate che, a causa di una gestione che nel corso degli anni si è rivelata dissennata, sono sull’orlo del fallimento.
Chiediamo all’Amministrazione, in sintonia con quanto espresso dalla maggioranza assoluta del popolo italiano (e specificamente da 187.000 cittadini di Parma) nel referendum 2011, un impegno forte affinché la gestione sia affidata a un soggetto di diritto pubblico, e che in ogni caso inizi un percorso di svincolo dal sistema creditizio in capo alle banche.

Coordinamento Provinciale per l’Acqua Pubblica di Parma
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

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08/03/2013
h.16.30

Legambiente si unisce agli appelli del Coordinamento per l’Acqua Pubblica di Parma e del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contro l’ipotesi di IREN di cedere il servizio idrico parmense alla Società Mediterranea Acque.
La cessione ipotizzata da IREN, infatti, costituisce un’evidente volontà di privatizzazione del servizio idrico contrario alla volontà espressa da milioni di cittadini nel Referendum del 2011, in un momento in cui, tra le altre cose, la Società sta mostrando evidenti responsabilità nella discutibile gestione di un patrimonio societario che gli amministratori e i cittadini ritenevano invece fortemente garantito.
A Parma, quindi, è opportuno non solo fermare operazioni di non-ritorno come quelle ipotizzate da IREN, ma anche compiere un ulteriore passo avanti a favore di un nuovo modello di gestione del servizio idrico dove capacità industriali e pieno governo pubblico si combinino in una nuova esperienza di Politica dei Beni Comuni.
Per Parma, poi, è necessario dare una soluzione definitiva alla partecipazione azionaria del Comune nella società, in relazione alla paventata ipotesi dell’amministrazione di vendere alle banche le azioni IREN detenute dalle Partecipate per sanarne i debiti, azione anche questa contraria al risultato referendario, che depotenzierebbe ulteriormente il ruolo del Comune rendendo impossibile qualsiasi ipotesi di futuro scorporo e ripubblicizzazione del servizio idrico.
Secondo l’associazione ambientalista, quindi, la strada da percorrere è quella già tracciata in altri territori della regione che gravitano nella sfera gestionale di IREN, ovvero Reggio Emilia e Piacenza, dove è in corso una profonda revisione del modello fin qui adottato, ispirata ad una condivisa volontà di approfondimento e di analisi delle problematiche che vi sono connesse.

Legambiente Emilia Romagna

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