
Questa mattina una delegazione di Sinistra Italiana e di Insieme a Sinistra si è unita presso l’Ospedale Maggiore, insieme a centinaia di parmigiani, ai familiari del piccolo Seifeddin e alla comunità palestinese di Parma per testimoniare il proprio dolore per questa assurda morte e l’indignazione della società civile nei confronti di quello che rappresenta un vero e proprio genocidio perpetrato dal governo israeliano del neofascista Netanyahu nei confronti della inerme popolazione palestinese della striscia di Gaza.
Con la scusa di rispondere allo scellerato attentato terroristico del 7 ottobre scorso, da noi subito condannato senza se e senza ma, Netanyahu ha messo in atto un piano militare che porta al sistematico sterminio dei palestinesi, cominciando dalla parte più debole della popolazione ovvero i bambini. Se la morte di Seifeddin ci colpisce nel cuore e nell’anima perché accaduta nella nostra città, non dobbiamo dimenticare che nei territori di Gaza ciò rappresenta la normalità da ormai troppi mesi.
A Gaza muoiono da 30 a 50 bambini OGNI GIORNO sotto le bombe israeliane. Molti amici e colleghi di lavoro israeliani e che vivono in Israele, ci informano che la maggioranza della popolazione israeliana non si riconosce più nelle politiche di distruzione di Netanyahu e dei suoi complici, bensì stia cominciando a chiedere un immediato cessate il fuoco ed una soluzione diplomatica alla crisi. Perché, allora, se il governo israeliano non gode più del favore dell’opinione pubblica, si ostina in questo barbaro genocidio?
Roberto Ranalli – Sinistra Italiana
Manuela Amoretti – Insieme a Sinistra