
Silvia Ventura, avvocato del Telefono Rosso di Potere al Popolo e per l’associazione Comma 2, e Fausto Giannelli, avvocato di Giuristi Democratici, hanno presentato al Circolo Dipendenti Comunali di Parma l’emendamento antidelocalizzazioni, appena ammesso alla discussione alla Commissione Bilancio Senato e quindi approvabile entro fine anno. All’incontro, organizzato dalla sede locale di Potere al Popolo insieme a un gruppo di sostenitori della lotta del collettivo di fabbrica GKN, sono intervenuti anche lavoratori di GKN, Bekaert, Ilva e i delegati sindacali SI.COBAS di Piacenza in rappresentanza dei lavoratori della logistica di Fedex e Amazon.
In Italia infatti si moltiplicano le procedure di licenziamento collettivo in seguito alla decisione di imprese di spostare la produzione altrove. La lotta del collettivo di fabbrica GKN è riuscita a unire le istanze di questi lavoratori scrivendo, grazie al supporto tecnico del Telefono Rosso di Potere al Popolo e all’associazione Giuristi Democratici, l’emendamento che è stato presentato alla Camera dalla deputata Yana Ehm e al Senato dal senatore di Potere al Popolo Matteo Mantero. Le procedure di licenziamento collettivo finora sono regolate solo dalla legge 223 del 1991, che non pone alcun vincolo alle imprese rispetto alla necessità di ricollocamento dei lavoratori o alla reale esistenza di una crisi di impresa. L’emendamento presentato, invece, obbliga le imprese non solo a informare preventivamente del licenziamento, ma anche a presentare delle alternative alla chiusura.
Questo emendamento contrasta non solo la tendenza a impoverire il paese delle acquisizioni tecnologiche e di know-how, necessariamente perse nel momento in cui si chiudono le imprese dove sono state sviluppate e vengono licenziati i lavoratori che le posseggono. Questo emendamento soprattutto squarcia il silenzio attorno al graduale abbassamento dei salari per i lavoratori e lavoratrici in Italia (unico caso fra tutti i paesi OCSE) e all’asservimento di ogni diritto (perfino quelli sanciti dalla carta costituzionale, a partire dal diritto al lavoro), con decisioni politiche esclusivamente a favore degli interessi privati delle imprese. Secondo l’emendamento, l’autorità pubblica rappresentata da MISE, ANPAL e dalla regione in cui opera l’impresa, avrebbe l’ultima parola sulla possibilità di un’impresa di chiudere o delocalizzare.
Potere al Popolo ha avviato un mail bombing (a cui si può partecipare tramite un form pubblicato sul sito dell’organizzazione) rivolto ai membri della commissione bilancio del Senato per far approvare l’emendamento e restituire finalmente al Parlamento il ruolo di rappresentante dei diritti di lavoratori e lavoratrici di questo Paese, come dall’articolo 1 della Costituzione.