Arcitunnel: Modena City Ramblers

SMA MODENA
lodi1

Nei locali a Parma e Reggio Emilia
(elenco locali)
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05/12/2009

Questa sera all’Arcitunnel di Reggio Emilia si terrà alle ore 22.30 il concerto dei Modena City Ramblers.

1994‐2009:
DOPO
15
ANNI,
SUI
PALCHI,
RIPORTANDO
TUTTO
A
CASA!

I
Modena
City
Ramblers
festeggiano
i
tre
lustri
dall’uscita
del
loro
storico
primo
disco
“Riportando
tutto
a
casa”
con
un particolare
Tour
che
li
vedrà
protagonisti
nei
“piccoli‐grandi”
Club
ed
in
alcuni
teatri
della
penisola,
grazie
alla celebrazione
on
stage
di
quell’esordio
tanto
amato
da
tutti
i
fan
della
band!
Un
concerto
che
tra
le
altre
particolarità, sarà
anche
evocativo
di
un
periodo
‐
forse
l’ultimo
‐
dove
i
grandi
cambiamenti
sembravano
ancora
possibili.

Un
salto nel
passato
per
riprendere
una
scaletta
impostata
sui
live
di
quel
periodo,
che
sapevano
di
sudore
e
di
Guinness, amore
per
l’Irlanda
e
voglia
di
cambiare
quell’Italia
della
prima
Repubblica.
Per
l’occasione,
tra
le
fila
dei
”delinqueint ed
Modna”,
torna
un
vecchio
compagno
fondatore
della
band
‐
Luciano
Gaetani
‐
a
dar
manforte
nel
ricreare
il
tipico sound
del
primo
periodo
Ramblers,
quel
“combat
folk”
ormai
divenuto
vera
e
propria
definizione
di
stile
musicale.
Un’occasione
per
far
festa
insieme,
pogare
e
riflettere
‐
perché
no
‐
su
come,
quanto
e
se,
siano
o
meno
cambiate l’Italia
e
la
sua
società
in
questi
quindici
anni.
La
copertina
del
CD,
vista
oggi,
racconta
di
un
Paese
che
ha
perso
i
suoi ultimi
veri
eroi
‐
Falcone
e
Borsellino
‐
ma
che
ha
mantenuto
personaggi
come
”il
cavaliere
nero”
riportato
sulla
prima pagina
de
Il
Manifesto;
una
copertina
che
fotografa
tra
le
altre
cose
la
kefiah

che
ti
mettevi
al
collo,
un
po’
per stilosità
(come
accade
ancor
oggi
con
la
t‐shirt
del
Che)
e
un
po’
con
la
speranza
che
la
pace
arrivasse
tra
due
popoli, che
a
tutt’oggi
son
ben
lontani
da
questo
risultato.

Ma tra
gli
oggetti
da
”riportare
a
casa”,
c’erano
anche
strumenti musicali
con
una
loro
magia
storica,
in
parte
mediterranea
ed
in
parte
celtica
come
una
fisarmonica,
un
bouzoki,
un violino,
un
mandolino,
un
tin
whistle,
un
organetto
e
una
piva…
mentre
oggi
le
pive
le
abbiamo
solo
nel
sacco!

Senza contare
la
tenerezza
che
proviamo
nel
leggere
quella
piccola
scritta
sul
fondo
del
retro
di
copertina:
vietato
il noleggio.

Già!
Allora
questo
era
quanto
di
più
becero
poteva
accadere
ad
un
CD;
che
beata
ingenuità!
Ma
Riportando
Tutto
a
Casa
Tour
è
anche
un’occasione
imperdibile
per
riascoltare
in
un’unica
serata
tutti
i
vecchi classici
della
band,
come
”Quarant’anni”,
dove
se
ne
aggiungi
una
quindicina
e
aggiorni
un
paio
di
nomi,
realizzi
che l’attualità
di
quella
canzone
è
tristemente
in
linea
con
i
nostri
tempi;
o
quella
”Contessa”,
che
il
pubblico
stufo
di richiederla
invano
in
questi
ultimi
anni
si
canta
da
solo
nella
pausa
pre‐bis;
o
il
”Bicchiere
dell’addio”,
registrato
con Mister
Bob
Geldof,
che
abbiamo
levato
e
ancora
leveremo…
Ognuno
avrà
il
suo
motivo
per
cercare
nei
cassetti
della memoria
un
ricordo
da
abbinare
ad
un
brano
più
che
ad
un
altro;
per
me
è
”Un
giorno
di
pioggia”
perché
è
in
un giorno
che
li
ho
conosciuti…

“Un
giorno,
guidati
da
stelle
sicure
ci
ritroveremo
in
qualche
angolo
di
mondo
lontano,
nei
bassifondi,
tra
i
musicisti
e
gli
sbandati
o
sui
sentieri
dove
corrono
le
fate.
E
prego
qualche
Dio
dei
viaggiatori
che
tu
abbia
due
soldi
in
tasca
da
spendere
stasera
e
qualcuno
nel
letto
per
scaldare
via
l’inverno
e
un
angelo
bianco
seduto
vicino
alla
finestra
(Ninnananna).

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