
07/07/2012
h.13.15
Pare proprio che Beppe Grillo legga ParmaDaily! La cosa mi riempie d’orgoglio e ci può stare, considerato che a Parma si sta sperimentando l’applicazione del grillismo dentro le istituzioni con evidenti ripercussioni sulla politica nazionale in vista delle elezioni politiche del 2013.
Nella tarda mattinata di ieri è uscito un mio articolo relativo al ritiro della mozione in consiglio comunale del M5S sulle azioni di responsabilità per il debito, sulle eccessive riverenze e paure dei consiglieri grillini, sull’incomprensibile volontà del M5S di trovare un accordo e una mediazione con la vecchia politica (leggi: “Altro che spartani di Leonida, i grillini di Parma sono i persiani di Serse”).
Nella serata di ieri Beppe Grillo ha pubblicato un post sul suo blog dal titolo “Comuni falliti” nel quale mi fa piacere riscontrare evidenti analogie e condivisione con quanto da me sostenuto. Grillo scrive: “La bonifica del territorio passa dai comuni. Il MoVimento 5 Stelle ha centinaia di consiglieri che possono accedere ai bilanci comunali, verificarne la correttezza e denunciare gli eventuali falsi in bilancio alla magistratura e ai cittadini. Non bisogna avere paura dei mestieranti della politica. I consiglieri del M5S sono stati eletti come sentinelle dei cittadini, sono i cittadini. “Lo sai dai pirati cosa ti puoi aspettare! Ti potranno insultare, minacciare, in fondo è il loro mestiere! Ti faranno i versi, le boccacce, ti faranno le facce scure! E’ per questo che si allenano davanti allo specchio quasi tutte le sere!. Totale trasparenza sulle attività consiliari future e denuncia delle malversazioni delle precedenti amministrazioni”.
Grillo va oltre e scrive: “Finora nei comuni c’è stato un patto tacito, cane non mangia cane, pdmenoelle non mangia pdelle. Fuori dai coglioni questa gente. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere”.
La differenza tra l’impostazione di Beppe Grillo e quella dei grillini di Parma mi pare tanto palese quanto clamorosa. Beppe scrive “Fuori dai coglioni” a PD e PDL, li manda “affanculo”, li mette all’indice come “pirati”, “cani”, “salme”, “cadaveri”, “zombi”, inquinanti da “bonificare” in coerenza la storia del M5S dalla sua nascita ad oggi; qui a Parma il M5S se la fa sotto, si fa rimproverare, concorda i testi delle mozioni sul debito con chi il debito lo ha creato, mette la la sua firma insieme a quella di Ubaldi, Buzzi, Guarnieri, Ghiretti, Manno, Dall’Olio dopo aver chiesto loro scusa, naturalmente. Dovevano processare l’ancient regime e sono finiti loro nel banco degli imputati sbeffeggiati come degli “onanisti”.
Diciamo che Grillo ha un altro approccio e l’ultima sua volontà è quella trovare una sintesi con la vecchia politica ben sapendo che questa unitarietà non sarebbe un valore aggiunto per il M5S ma un disvalore, se non la sua morte.
A Parma stiamo assistendo ad una deformazione del grillismo, alla nascita di una sua versione soft, moderata, in punta di piedi, con i consiglieri comunali (con l’eccezione del sindaco Pizzarotti) che parlano il politichese e provano ad imitare anche nei gesti e nel linguaggio i mestieranti della politica. Inesperienza, inadeguatezza, mancanza di argomenti, di convinzione e di personalità? Forse un po’ di tutto ciò.
Diciamo che Beppe Grillo è un’altra cosa, ma sono un’altra cosa anche i consiglieri regionali del M5S Giovanni Favia e Andrea Defranceschi che stanno davvero lasciando il segno.