
“Chiarire il ruolo dei Centri per l’impiego e specificare le attività che svolgono realmente gli operatori di tali strutture oltre alla mera stipula dei Patti di servizio”.
Questo il quesito principale che Priamo Bocchi (FdI) rivolge alla giunta con un’articolata interpellanza in cui ricorda i numeri elevati di persone che hanno sottoscritto un Patto di servizio con i Centri per l’impiego, così come sottolinea le “rilevanti risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resistenza (PNRR) per potenziare i servizi e facilitare l’inserimento lavorativo”.
Rifacendosi però ai dati quantitativi, il consigliere rimarca l’impossibilità “di comprendere adeguatamente il reale impatto dei Centri in termini di inserimento lavorativo e opportunità concrete offerte ai cittadini”.
A fronte di un Patto di servizio che per Priamo Bocchi “rischia di rimanere un mero documento amministrativo che produce benefici economici soprattutto ai soggetti attuatori (agenzie di lavoro interinale, enti di formazione accreditati), mentre gli utenti spesso trovano lavoro in autonomia, senza un supporto effettivo da parte dei servizi regionali”, viene sottolineato come l’Agenzia regionale per il lavoro arriverà a oltre 900 dipendenti dopo le ulteriori assunzioni previste nel 2025 “ed è quindi legittimo chiedersi quali siano le attività concrete svolte dagli operatori oltre alla mera stipula dei patti di servizio”.
Rifacendosi poi al territorio parmigiano, dove, a differenza di altre province, sono attivi progetti sperimentali innovativi, Bocchi lamenta come l’unico progetto speciale attivo “risulta essere una convenzione con il Comune di Parma per la conciliazione tra tempi di vita e lavoro” e da qui il dubbio “se i servizi dei CPI stiano effettivamente accompagnando i lavoratori verso l’assunzione tramite formazione mirata e contatti diretti con le aziende o se i lavoratori continuino a trovare lavoro principalmente in modo autonomo”.
Nell’atto ispettivo, oltre al quesito più generale, Priamo Bocchi chiede anche il dettaglio “dei tirocini formativi attivati direttamente dai CPI rispetto a quelli gestiti dai soggetti accreditati, le azioni previste per migliorare il progetto speciale di Parma oltre al dettaglio sulle azioni di monitoraggio per l’utilizzo delle risorse PNRR”.
Ulteriori quesiti dell’interpellanza riguardano poi le misure adottate per evitare invii di personale con caratteristiche non richieste e le norme operative con cui si regola l’accesso ai dati dei Centri per l’impiego da parte delle agenzie interinali.
Esortazione finale all’esecutivo regionale, infine, “a valutare interventi mirati per garantire servizi efficaci, trasparenti e realmente orientati all’inserimento lavorativo, valorizzando le risorse pubbliche disponibili e rispondendo adeguatamente ai bisogni dei cittadini e del territorio”.