Borgotaro e le sfide per il futuro, tra tutela ambientale e richiesta di servizi. INTERVISTA al sindaco Marco Moglia

Marco Moglia, di professione avvocato, giuda la giunta (a maggioranza femminile) di Borgotaro dal settembre del 2021. Dal punto nascite che non riapre, nonostante le promesse e la recente grana della richiesta di estrarre minerali in val Cogena, la giunta del comune montano si trova alle prese con vecchi e nuovi problemi. Abbiamo fatto il punto con il sindaco Moglia.

Da tempo una società che fa capo a un gruppo australiano ha fatto richiesta alla Regione per poter fare ricerche sulla presenza di minerali quali rame, zinco e oro, per poi estrarli, in un vasta zona fra Borgotaro e Berceto, quale è la sua posizione?

Io sono fermamente contrario allo svolgimento di attività estrattive in Appennino. Devo dire che c’è stata una levata di scudi sia da parte del Comune di Borgotaro che di Berceto. L’attività di ricerca, verosimilmente propedeutica all’estrazione, rappresenterebbe per l’intero territorio una mannaia dal punto di vista ambientale. E qualora venisse autorizzata le conseguenze riguarderebbero non solo i due comuni sui quali insistono le miniere, ma anche la pianura. Il grosso rischio è l’immissione nelle falde acquifere di reflui dell’attività di estrazione. Una tale contaminazione sarebbe un danno per l’intera filiera agroalimentare. Credo ci sia consapevolezza su questo aspetto e, infatti, la vice presidente della Regione Priolo ha recentemente dichiarato ferma contrarietà alla concessione per attività di estrazione. Fra l’altro le nostre preoccupazioni sono avallate da un documento del Comitato tecnico del ministero della Transizione Ecologica che dichiara incompatibile questo genere di attività in luoghi già assoggettati a vincoli paesaggistici.

Ma l’attività di ricerca sarà probabilmente autorizzata e se venissero trovati minerali?

La Regione si è espressa pubblicamente e noi monitoreremo che quanto promesso venga trasferito in atti concreti. La mia è una assoluta contrarietà. Oltre al problema di inquinamento delle falde, l’attività di estrazione sarebbe una ulteriore minaccia per un territorio che dal punto di vista idrogeologico è uno dei più compromessi dell’intera regione. Ci sono molte frane e la tenuta dei versanti sarebbe ulteriormente messa a rischio. Infine, tutta la Val Taro sta investendo molto per restituire alla collettività il patrimonio paesaggistico e puntare decisamente sul turismo. Abbiamo presentato con l’Unione delle Valli del Taro e del Ceno diversi progetti il principale dei quali, denominato “Green Comunities”, ha visto uno stanziamento 2.700.000 euro di fondi del Pnrr. Non vorremmo che il lavoro di anni venisse messo a rischio.

 

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Quali progetti, oltre a questo appena citato, pensate di realizzare con i fondi del Pnrr?

Sono stati presentati progetti per 6 milioni di euro e ad oggi abbiamo ricevuto un finanziato di 1.200.000 per il recupero del sottotetto dell’istituto comprensivo Anna Frank, nel quale realizzeremo la mensa scolastica. Sul Municipio interveniamo con un finanziamento regionale di 540.000 euro destinati all’adeguamento sismico e con 200.000 euro del Pnrr per la digitalizzazione. Beneficeremo poi di 2.000.000 euro, per mettere in sicurezza alcuni versanti che presentano movimenti franosi, saranno realizzate opere di bonifica idraulica nelle sponde del Taro prospicenti l’abitato di Borgotaro.
E poi, in parte con fondi del Comune e in parte con finanziamenti, realizzeremo interventi di riqualificazione urbana fra cui la sistemazione del parcheggio dell’Assistenza Pubblica e di una parte del giardino 4 Novembre.

Si parla spesso di spopolamento della montagna, come è la situazione a Borgotaro?

La dinamica demografica interessa tutto il territorio italiano perché c’è il problema del calo delle nascite e questo fenomeno colpisce maggiormente l’Appennino. Borgotaro, è stato classificato dal Censis, come polo intercomunale che assume la funzione di “capoluogo” della valle. Proprio per questo il calo si registra, ma in modo minore rispetto ai comuni limitrofi, forse perché assorbe i trasferimenti dai territori vicini.

Come giudica i servizi sanitari presenti sul suo territorio?

Essendo il nostro un territorio periferico, il piedistallo che sorregge l’economia della Valle, anche considerando anche l’indotto che genera è l’ospedale. Quindi l’amministrazione comunale presta la massima attenzione al presidio dei servizi ospedalieri. A livello provinciale, è in corso la fusione fra l’Azienda Ospedaliera-Universitaria e l’Ausl e quindi saremmo molto attenti a cogliere ogni opportunità che può arrivare da questa fusione.

Il presidente Bonaccini, nel 2019, aveva promesso la riapertura del punto nascite come è la situazione oggi?

Questo è un tasto molto dolente. La funzione nascita è stata sospesa perché la Conferenza stato regioni recependo nel 2010 un parere dell’Oms ha ritenuto non sicuri i punti nascita che non avevano almeno 1000 parti all’anno. La soglia di sicurezza è stata poi ridotta a 500, quindi sono stati sospesi tutti quelli con numeri inferiori, fra cui Borgotaro. La Regione aveva presentato una istanza di deroga. Noi come amministrazione continuiamo a presidiare e a insistere per avere di nuovo il punto nascite. Per problema “sicurezza” si intende l’insieme di conoscenza ed esperienza del personale medico e paramedico tali da mettere in sicurezza la puerpera. Purtroppo non è stato valutato lo stato di “insicurezza” a cui è soggetta la donna che deve mettersi in macchina e affrontare un viaggio che può durare anche un’ora o un’ora e mezza per raggiungere Fidenza o Parma.

Qual e l’obiettivo che si è posto quando ha scelto di diventare sindaco?

Mi sono dato un obiettivo principale “immateriale”. Per e era fondamentale consentire ai cittadini di riappropriarsi del senso di comunità e di unità che sembrava essersi un po’ affievolito. Non a caso il nome della nostra lista è “Borgotaro unita”. La chiusura del punto nascita e la questione Laminam (l’ampliamento dello stabilimento era stato bloccato per le accuse di presunto inquinamento ambientale poi archiviate dal gip di Parma ndr) avevano molto diviso la nostra comunità. Il mio approccio è stato di tentare una riappacificazione per ripartire insieme a prescindere dal colore politico. Conosciamo il senso del sacrificio, sul gonfalone del Comune di Borgotaro c’è la medaglia al volere militare grazie a quanto fatto dai nostri partigiani, eroi civili. Va ritrovato lo spirito di quegli eroi civili.

Un obiettivo più “materiale” è quello di riuscire a salire sui treni che passano e cogliere le grandi opportunità del Pnrr, per lo sviluppo del territorio.

Non è da molto che governiamo ma sono soddisfatto, perché al di là delle critiche fisiologiche, guido una giunta quasi tutta al femminile che lavora con entusiasmo e passione.

Tatiana Cogo

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