“Cantini in continuità col passato”

SMA MODENA

28/08/2012

Intervista a Francesca Gambarini, coordinatrice comunale del PDL di Fidenza.

Perché una parte del Pdl ha rotto con la maggioranza del sindaco Cantini?
Cantini ha azzerato la giunta e fatto una verifica politica senza convocare i responsabili locali e provinciali del PDL.
Ha eliminato i nostri assessori perché hanno fatto presente che i fidentini si aspettavano decisioni diverse rispetto al portare avanti progetti elaborati dalle precedenti amministrazioni di sinistra, senza che venissero minimamente affrontate le questioni su cui da mesi poniamo l’accento e sulle quali gli elettori avevano espresso il loro voto nel 2009.
In altre parole, Cantini ha dimostrato di voler governare da solo senza discutere con il partito di maggioranza grazie al quale ha vinto le elezioni amministrative; fa pertanto specie che vi siano 4 consiglieri che in virtù della loro iscrizione al partito continuino a sostenere che il PDL è in maggioranza. Ci sono loro a titolo personale. In ogni caso la questione sarà affrontata dagli organi di partito deputati a ciò.

Pensi sia possibile ricucire col sindaco e la sua maggioranza?
Siamo in una fase avanzata della legislatura che si è caratterizzata fino ad ora per la assoluta continuità con il passato che avremmo invece voluto cambiare; situazione imbarazzante considerando che attuali esponenti di giunta si trovano ora a sostenere questioni e vicende che in passato, quando non governavano ma si trovavano in opposizione, li hanno visti contrari.
Non vedo a questo punto la possibilità di una svolta che giustifichi un nostro diverso atteggiamento; al di là di alcuni ambienti ben definiti il corpo sociale di Fidenza chiede altro e noi guardiamo a quello.

Ritieni che la maggioranza riuscirà ad andare avanti fino alla fine della legislatura nel 2014 con un solo voto in più in consiglio?
La situazione è all’attenzione della città.
La prima delibera bocciata ha portato il consigliere “incerto” ad entrare in giunta. Il sindaco ha generato un precedente che lo vedrà contrattare ogni volta il voto che manca. Sarà l’occasione per mettere a nudo gli interessi che muovono i singoli e i partiti.
Da parte nostra abbiamo dimostrato di sapere rinunciare alle nostre prerogative; continueremo sulla strada, per costruire non solo il futuro ma anche il presente, che tre anni fa è stata indicata dai cittadini e che non potrà essere interrotta da vecchie logiche e che va oltre desueti steccati ideologici ed amministrativi.

Come pensa il Pdl di attraversare questi due anni “solitari” fuori dalla maggioranza e della minoranza ufficiale senza perdersi?
Ad essere solitari oggi sono i 10 consiglieri che sostengono Cantini. I 4 consiglieri che dicono di appartenere al PDL non hanno il sostegno degli iscritti al partito e insieme non raggiungono le preferenze ottenute da Giuseppe Comerci.
La lista civica – checché ne dica Cantini – non esiste più poiché con l’uscita della Callegari e di Galvani si è trasformata nella lista del sindaco priva di ogni forma di autonomia e di dialettica politica; certo oggi per dare prospettiva ai suoi 10 seguaci non può fare altro che proiettarli oltre il 2014 ma in questo momento ad essere “solitaria” nella città è proprio questa maggioranza.
In ogni caso noi lavoreremo con chi ci sta per dare un segno forte e reale di cambiamento. Gli elettori non sono un aggregato uniforme, indistinto dalla massa dei voti, ma sono la faccia concreta e unica di ciascuno con il suo carico di problemi e di aspettative, è quel patrimonio di aggregazione sociale e di solidarietà che ha sempre attraversato la storia della nostra città e che nei momenti di difficoltà o di crisi sono stati una risorsa sorprendente di sviluppo. Sulla nostra capacità di essere nella città ci starà il successo di un partito che conta un numero significativo di aderenti e di militanti attivi e che per la gente vuole lavorare.

Quali credi siano le tre cose che andrebbero fatte subito a Fidenza?
Primo: una politica sociale più attenta ai bisogni reali. Troppe risorse sono indirizzate a sostenere le strutture burocratiche che operano attorno al welfare. I denari devono essere più direttamente orientati ed utilizzati per fornire servizi alla persona. Un’analisi di come viene utilizzato il denaro girato localmente ad Asp e Asl metterebbe in risalto come gli apparati amministrativi delle stesse brucino risorse necessarie per i cittadini.
Secondo: ridurre gli sprechi. In molti progetti faraonici che ci hanno lasciato le vecchie amministrazioni vi sono piani di sostenibilità economica macroscopicamente errati. La loro correzione e la rivisitazione dei progetti è la prima priorità da mettere in campo. La vicenda del quartiere Europa e dell’impianto di cogenerazione è li da approfondire per mostrare come, senza una azione attenta del PDL, si sarebbero buttati via tanti denari pubblici. Ma questo vale anche per altri progetti. Terzo: impedire che le scelte del passato continuino a impoverire i fidentini facendo costantemente diminuire il valore delle loro proprietà. La politica urbanistica deve essere orientata a ridare valore agli immobili in un contesto macroscopico “di eccesso di offerta”.
Basta con l’utilizzo massiccio del territorio ma rigenerare, ricostruire e riconvertire l’esistente. Bisogna preservare il verde del tessuto urbano .
Inoltre modificare l’accordo dei Terragli serve anche ad evitare che un nuovo supermercato impoverisca il sistema del commercio del centro e faccia perdere valore ai negozi – in parte già sfitti – presenti nel tessuto urbano attuale senza parlare dell’impatto che possono avere nuove unità abitative in una situazione del tutto evidente di cronica difficoltà del mercato immobiliare.

Meglio Cantini o il PD?
Noi guardiamo ai fidentini. Nel 2009 il voto è stato per il cambiamento ma vedo assoluta continuità: emblematica la vicenda dei Terragli! Oggi il sistema che sosteneva il PD sembra preferire una relazione con Cantini e da qui arrivano i conseguenti atti amministrativi.
Allo stato con Cantini non c’è futuro, non per noi ma per Fidenza, ma siamo ugualmente lontani dal PD da cui ci divide una visione politica diversa.
In ogni caso oggi ad avere illuso le nostre aspettative è Cantini!

Carlo Cantini