Cara opposizione, non scippateci pure la vergogna della Banca Mb

12/04/2011

Mi sono sempre stati odiosi quelli che dicono “te lo avevo detto”.
Quindi non sto a rivendicare meriti quando ho commentato la balorda strategia di comunicazione dell’opposizione di Parma (leggi), anche perché, a dire il vero, era un’analisi troppo facile, quasi come rubare le caramelle ai bambini.
Quello che si può dire è che il saldo di questa raffica di ricorsi che la minoranza ha presentato contro il Comune di Parma non è positivo, piuttosto disastroso sotto il profilo degli effetti politici prima ancora che di merito giuridico.
Vignali è colui che ha tradito il proprio mandato elettorale rinnegando il progetto della metropolitana con danno per le casse comunali? Poco male, ci pensa il centrosinistra a rimettere a posto le cose depositando un ricorso per impedire che arrivassero a Parma i 60 milioni di euro che lo Stato aveva stanziato a favore della nostra città come contropartita per la rinuncia all’opera. Ricorso perduto, una figuraccia che ha fatto intravedere finalità inquietanti.
I revisori dei conti del Comune Parma si sono dimessi clamorosamente disorientando l’elettorato? Tranquilli, entra in campo l’opposizione che si avventura in una denuncia sulla legittimità della delibera della nomina dei loro sostituti avvenuta quando il Consiglio comunale era stato dichiarato sciolto dal Presidente Ubaldi. Richiesta di annullamento bocciata prima dal Tar e poi dal Consiglio di Stato, e così per alcuni giorni su tutti i giornali e le locandine della città capeggiava la notizia della correttezza di tale nomina da parte del Comune depotenziando, creando confusione se non addirittura annullando per sovrapposizione il vantaggio acquisito grazie all’impatto mediatico delle dimissioni.
E’ dei giorni scorsi l’ultimo capolavoro. Non si sono accontentati di essere riusciti a far passare in città l’idea (più che fondata) di un Bilancio comunale tiratissimo con un indebitamento eccessivo soprattutto di alcune partecipate (vedi Alfa, Spip, Stt), e si sono fatti prendere la mano cominciando a predire un imminente collasso dei conti, il fallimento del Comune, la bancarotta più o meno fraudolenta… invocando l’intervento della Guardia di Finanza e della magistratura perchè facesse finalmente saltare tutto per aria.
Orbene, è recente il pronunciamento della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna sul bilancio del Comune e delle sue partecipate: dalla lettura della sentenza (clicca qui) sono emersi due macro rilievi, ovvero che il Comune ha usato risorse provenienti da oneri straordinari per la spesa corrente, e che ci sono due lettere di patronage che non sono state messe correttamente a bilancio. Qualcuno potrebbe parlare di quisquiglie, altri di gravi irregolarità, ma sicuramente siamo molto lontani dagli scenari apocalittici prospettati di dissesto, di crack, di truffa. Un autogol che spunta la principale arma elettorale del centrosinistra, quella del presunto indebitamento fuori controllo ed illegale, che adesso cerca di recuperare aggiustando il tiro con comunicati e conferenze stampa per non vedere vanificato il lavoro di più di un anno e azzerata la sua stessa credibilità. Sarebbe un finale beffardo e forse anche ingiusto considerata la disinvoltura con cui sono state gestire alcune partecipate … ma tant’è.
Chiudo con una supplica all’opposizione: non metteteci becco nel caso Tep-Banca Mb… non fate nulla, perché qui i casini li hanno già fatti gli altri, tra l’altro col coinvolgimento anche di esponenti del centrosinistra. Su questo non ci sono dubbi e la gente ne è consapevole. Ma c’è da giurare che se fate un esposto voi va a finire che un giudice sentenzia che la Tep non ha perso 7 milioni di euro ma che quella è la cifra la Banca Mb gli ha donato per opere di beneficienza nel Terzo Mondo.
Vi prego, non toglieteci anche la Banca Mb! Non potete scipparci pure questa certezza.
A meno che davvero il vostro consulente della comunicazione non sia quel furbone di Andrea Ansaloni… che non vi ha detto che come secondo lavoro fa il comunicatore del sindaco Vignali.

Andrea Marsiletti

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