Ottima la nomina di Leonardo Spadi. Continua a essere irrisolto il problema della comunicazione del Comune di Parma (di Andrea Marsiletti)

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La nomina fiduciaria art. 90 di Leonardo Spadi a delegato del sindaco Guerra ai “rapporti istituzionali” è tra le migliori fin qui da lui fatte in Comune e nelle società partecipate, la metterei sul podio.

Perché Spadi conosce l’amministrazione, è una persona giovane, simpatica, educata ed empatica, che sa creare e tenere le relazioni. E’ quindi perfetto per andare a ricoprire quel ruolo così “relazionale” con enti, imprese, associazioni.

Andrà a integrare lo staff di Guerra che vede nel portavoce Guido Canali, maturato in questi due anni sotto tutti i profili, colui che, in particolare, supporta il sindaco nei rapporti politici locali e nazionali. Un ruolo che secondo me dovrebbe svolgere ancora di più nei prossimi e iniziare a seguire la comunicazione dell’Ente, non solo quella del sindaco.

Rimane infatti irrisolto il problema della comunicazione istituzionale del Comune di Parma, che non può non essere sotto gli occhi di tutti.

Una comunicazione piatta, prevedibile, quando non banale. Roba già vista, stravista, che non si può più vedere.

Dalla mia percezione credo non sia passato tra cittadini quasi nulla del lavoro fin qui svolto dall’Amministrazione comunale. Il 90% dei parmigiani non saprebbe citare due progetti realizzati. Forse solo l’investimento nell’edilizia popolare potrebbe essere passato. Forse, ma non ci scommetterei più di 5 euro.

Una comunicazione che non coinvolge e non funziona perché non racconta e non mette insieme.

E’ un’emissione quotidiana di comunicati stampa che non traccia un percorso di marcia, e quindi è incapace di trasmettere il senso stesso dell’agire amministrativo.

 

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Oggi l’unico elemento comunicativo che funziona rimane il “brand Guerra” che continua a tirare di gran lunga di più di tutti gli altri esponenti politici in campo a Parma.

Ma quando quel brand esce dalla fisicità e diventa social si spegne.

Il sindaco comunica sui social in modo freddo, scontato, quasi svogliato. Una modalità scelta dallo stesso Guerra.

I social possono piacere o non piacere, chi scrive li valuta come una perdita di tempo se la loro fruizione non è informativa, e la sua prima impressione su chi racconta la propria vita sui social è quella di un cretino o una cretina, financo di un presuntuoso/a pensando che quello che fa possa interessare a qualcuno. Fatto salvo poi, grazie a Dio, essere disposto a rivedere la mia opinione scoprendo altre qualità.

Ma è indubbio che per un amministratore pubblico Facebook e Instagram siano strumenti fondamentali di comunicazione con i cittadini. Gestirli bene o male fa la differenza.

Migliorare significa cambiare, essere perfetti significa cambiare spesso.

Vale per tutti. Anche per il guerrismo.

Andrea Marsiletti