Cavandoli (Lega): “Nessuna chiusura di scuole e si incrementano le dirigenze”

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“Fuori luogo è il lamento dei sindaci che accusano la norma di riorganizzazione delle dirigenze scolastiche come un mancato rispetto del principio di uguaglianza di accesso all’istruzione. Dopo che le 4 regioni a guida PD hanno impugnato la norma davanti alla Corte Costituzionale, pare che l’ideologia abbia travalicato la conoscenza delle normative e delle misure per il PNRR. Va chiarito principalmente che non c’è alcuna intenzione di ridurre scuole o servizi scolastici erogati negli istituti delle zone montane che restano salvaguardate nella loro specificità. L’articolo 1, comma 557, della legge bilancio con cui viene riformato il sistema di dimensionamento della rete scolastica nazionale discende da una puntuale indicazione europea nell’ambito delle misure del PNRR, volta ad adeguare la rete scolastica all’andamento anagrafico della popolazione studentesca. Armonizzare la dirigenza – solo la dirigenza – degli istituti scolastici, peraltro a partire dall’anno scolastico 2024/2025 con quantificazione che verrà concordata tra il Ministero e la Conferenza Unificata e in cui il coefficiente di 900 unità è residuale, è lo scopo della norma che va a completare un processo normativo molto frastagliato. A fronte delle esigenze del PNNR e in considerazione del calo demografico, si devono porre le basi per pianificare una rete scolastica adeguata alle reali esigenze dei territori.


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L’applicazione della norma nell’a.s. 2024-2025, non riduce i punti di erogazione dei servizi scolastici né il numero delle istituzioni scolastiche autonome con Dirigenti nominabili in via esclusiva, che anzi a livello regionale vengono aumentati di 15 unità”.

Lo dichiara la deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli.