
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Collecchio, a conclusione di una complessa attività d’indagine, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma, un 40enne italiano ritenuto, a seguito degli accertamenti e verifiche svolte, il presunto responsabile di truffa in danno di una 61enne di Collecchio.
Stando alla ricostruzione dei fatti, alla fine di marzo, la 61enne ha ricevuto sul proprio cellulare un SMS di allerta apparentemente proveniente dal suo istituto di credito. Il messaggio la informava di una richiesta di conferma per due operazioni di pagamento da 500 euro ciascuna, effettuate con la sua carta di credito prepagata.
Subito dopo, ha ricevuto una telefonata da un numero di cellulare. Un sedicente operatore dell’ufficio antifrode della sua banca l’ha informata di essere stata vittima di una clonazione della carta e le ha suggerito di effettuare alcune operazioni dal suo profilo di home banking per bloccare ulteriori prelievi.
La donna, inizialmente diffidente, ha tentato di contattare il suo consulente finanziario, senza successo. Quasi contemporaneamente, ha ricevuto un’ulteriore telefonata sul cellulare da un numero fisso apparentemente riconducibile alla sua filiale. L’operatore, presentandosi come un dipendente della banca, le ha ribadito di essere vittima di una frode e che ignoti stavano cercando di clonare anche la sua carta bancomat.
Spaventata dall’accaduto e ormai fiduciosa dell’operatore, considerando che la chiamata sembrava provenire dalla sua filiale, la 61enne ha eseguito le indicazioni fornite telefonicamente. Solo in seguito si è resa conto che in realtà le era stata addebitata la somma di 3.000 euro per un pagamento su un sito di scommesse online.
A quel punto, la donna ha compreso di essere stata truffata e ha immediatamente bloccato la carta di credito tramite il numero verde. Si è poi rivolta alla locale caserma dei Carabinieri, dove ha sporto denuncia, spiegando nel dettaglio l’accaduto.
I Carabinieri hanno subito intuito che la donna era stata raggirata con la tecnica del “vishing” rafforzata da un’ulteriore sistema di “spoofing”, una tecnica che permette, attraverso software specifici, di mascherare il numero chiamante e renderlo simile a quello reale, ingannando la vittima e convincendola a proteggere il proprio conto corrente da un presunto attacco hacker.
Grazie al tracciamento degli indirizzi IP utilizzati per le connessioni a internet, i Carabinieri hanno ottenuto i documenti relativi all’attivazione del conto di gioco su un sito di scommesse estero. Seguendo il flusso del denaro attraverso attività private e istituti bancari interessati dai movimenti, sono riusciti a documentare diversi prelievi di denaro contante, per un importo totale di 10.000 euro, presso un punto vendita di giochi e scommesse sportive in Campania. Tali prelievi coinvolgevano, oltre alla vittima 61enne, anche altre persone, anch’esse vittime di reati simili.
Al termine delle indagini, dopo aver raccolto tutti gli elementi probatori emersi, i Carabinieri sono riusciti a identificare il presunto responsabile della truffa in un 41enne italiano, residente fuori regione e con già alle spalle precedenti specifici, che è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria.
È doveroso osservare che l’odierno indagato è allo stato solo indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Comando Provinciale Carabinieri di Parma