Comitato NO AD: anche a Parma iniziative contro il DDL Calderoli sull’autonomia differenziata

SMA MODENA

Martedì 16 gennaio 2024, in concomitanza con l’inizio della discussione del DDL Calderoli al Senato, in oltre trenta città italiane sono stati organizzati presidi e iniziative contro ogni forma di autonomia differenziata.

Anche a Parma una delegazione, costituita da rappresentanti di Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Europa Verde, ANPI sezione di Parma, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Parma Città Pubblica APS e Commissione audit sul debito, che aderiscono al Comitato NO Autonomia Differenziata, ha incontrato la vice-Prefetto Dott.ssa Canfora, cui ha consegnato un documento con preghiera di trasmissione al Governo.

Tale documento, predisposto dal Comitato Nazionale per il ritiro di ogni autonomia differenziata, evidenzia il carattere anti-costituzionale di questo disegno di legge, che prevede la devoluzione della potestà legislativa esclusiva su 23 materie che riguardano la nostra vita quotidiana (tra cui lavoro, ambiente, sanità, istruzione, infrastrutture, rapporti con l’UE), e che determinerà nel Paese diritti diversi in base alla regione di residenza.

Il tutto senza nemmeno la definizione dei LEP, Livelli essenziali di prestazione a garanzia dei diritti sociali, come previsto in Costituzione.

 

La pietra tombale sulla celebrazione del Sant’Ilario. Le parole di speranza di Sant’Agostino illuminano il Teatro Regio (di Andrea Marsiletti)

 

Si tratta di un disegno di legge che colpisce al cuore il dettato costituzionale, in quanto spezzetta il territorio nazionale in 20 staterelli, ognuno col proprio capo e le proprie norme; vanifica quanto previsto all’art. 3 della Costituzione, relativamente all’uguaglianza formale e sostanziale che deve essere garantita a tutti i cittadini; compromette gravemente il principio di solidarietà,  su cui si fonda il patto tra Stato e cittadini, secondo il quale  è prerogativa dello Stato esercitare un ruolo perequativo nella distribuzione delle risorse.

Le conseguenze che l’eventuale approvazione di questo disegno di legge determinerebbe sarebbero una escalation dei processi di privatizzazione, in settori come la scuola, la sanità, il territorio, i beni comuni; un ulteriore grave impoverimento del Sud e delle fasce più povere del Nord; l’indebolimento da parte dello Stato delle sue prerogative normative, di controllo, di perequazione.

Da sei anni ormai siamo impegnati contro questo progetto che non esitiamo a definire eversivo ed abbiamo intenzione di proseguire la nostra battaglia se sarà necessario fino alla consultazione referendaria.

Comitato NO AD di Parma