Commento alla 37° giornata di Serie A (di Gianni Bandiera)

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Il campionato di serie A finirà domenica prossima con una coda molto interessante.

La zona retrocessione è stata decisa dal pareggio inaspettato del Benevento contro il Crotone. Il goal di Simy – uno che insieme a Messias vorremo rivedere nella massima serie anche il prossimo anno – a tempo scaduto ha tolto ogni speranza al Benevento e ha liberato il Cagliari dal peso psicologico di fare risultato nel match serale contro il Milan.

Lo smash sotto rete del Milan è finito così fuori campo con un Cagliari che non ha regalato nulla e un Milan che si è fatto prendere dall’ansia con il passare dei minuti. Lo zero a zero finale sta streto più ai sardi che hanno visto gatto-Donnarumma salvare due colpi di testa e rende ancora più interessante l’ultimo turno quando la Juve dovrà battere il Bologna a casa sua, il Napoli vincere contro il Verona al Maradona e il Milan espugnare Bergamo. Se dovessero vincere tutte e tre grazie al punto in più di Milan e Napoli passerebbero queste due ma ogni altra ipotesi, partite perse o pareggiate renderebbe ancora più thrilling il finale con le partite che andranno in contemporanea nell’ultima domenica del campionato 2020/21.

L’eco della partita di sabato pomeriggio continua a risuonare alimentando le tesi complottiste a favore di non si sa bene chi. Se fosse la Juve la squadra aiutata dall’arbitro Calvarese, pessima la sua direzione, non si capisce come il ‘committente’ abbia visto dapprima un proprio giocatore ingiustamente espulso e poi sperare in un contatto in area a due minuti dalla fine per vedersi asseganto un rigore insesitente dopo quelli già assegnati e dopo il contatto in area Lukaku- Chiellini con rete prima tolta e poi, dopo il solito sguardo alla VAR, assegnato. Tutti gli episodi sono stati dati con il concorso della VAR ma la riflessione rimane l’uso della telecamera a bordo campo. Oggetto del desiderio da decenni la ‘moviola in campo’ non poteva dipanare ogni singolo episodio. Chi vede sempre e solo il calcio come un gioco malato non accetterà neppure la direzione dei migliori fischietti e delle telecamere ultra HD con potenti zoom. Basterebbe, forse, fidarci dell’opinione di chi ha calcato i campi da calcio ai massimi vertici. Gli opinionisti ci informano come l’uso della VAR sia eccessiva specialmente in Italia dove il numero dei rigori è circa il doppio di quello degli altri migliori tornei continentali. La scelta probabilmente è quella di fischiare in modo da risolvere la cultura del sospetto. Il guaio del tifoso medio è quello di non avere una visione generale, se così fosse si darebbe alle squadre una valutazione non solo basata su singoli episodi quanto in base alla qualità del gioco e alla forza espressa sul campo. Fino a quando non ci sarà questo cambio di passo resteremo una nazione povera dei valori sportivi propri di popoli più evoluti.

Questa sera giocheranno il proprio recupero Lazio e Torino una partita che, vista la classifica, ha il sapore dell’amichevole, mentre domani sera Atalanta e Juve si contenderanno nella finale di Coppa Italia un trofeo che potrebbe coronare una stagione eccellente degli orobici oppure dare un contentino alla squadra bianconera.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

 

 

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