“Dentro Rifondazione si respira aria nuova”

SMA MODENA
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01/06/2010

Intervista ad Antonio Varatta, dirigente provinciale di Rifondazione Comunista di Parma e capogruppo in consiglio comunale a Torrile.

Alle ultime politiche ed europee la sinistra comunista è rimasta sotto al 4%. Quali a tuo avviso le cause di questi risultati deludenti e come fare per risalire?
Nelle ultime tornate elettorali, dalla disfatta dell’Arcobaleno in avanti, non abbiamo fatto altro che incassare una sconfitta dopo l’altra, vuoi perché non siamo stati capaci di catalizzare su di noi il malcontento sociale che sta attraversando il Paese, vuoi per un maldestro sistema elettorale che ci ha escluso dal Parlamento…. mi riferisco alla storia del “voto utile” di veltroniana memoria.
Con le regionali, non è stato un gran successo, ma registriamo un risultato che quanto meno ha arrestato quella emorragia degli anni precedenti con piccoli avanzamenti in alcune realtà territoriali. Per risalire la china, senza alcuna ombra di dubbio, bisogna mettere da parte i personalismi e le divisioni che ci hanno visto protagonisti negli ultimi anni e riappropriarci dei luoghi e delle tematiche della nostra tradizione: le lotte sui territori, nei luoghi di lavoro.
Solo con una costante e proficua azione politica potremmo ritrovare al nostro fianco le masse.

Entro fine anno si celebrerà il congresso fondativo della Federazione della Sinistra. Che risultato politico finale ti aspetti da questo percorso?
Vedo un percorso molto accidentato e in salita. Capisco e comprendo la difficoltà, soprattutto del corpo militante del Partito, ma è un percorso obbligato e aggiungo irreversibile per la Sinistra in senso lato.
Non possiamo più perdere tempo, è ora di finirla con le differenze e i litigi. A chiedercelo sono le donne e gli uomini che tutti i giorni attraverso varie difficoltà affrontano la quotidianità. Credo che non possiamo più deludere questa gente. È ora di alzare la testa e cominciare a camminare.

Rifondazione di Parma pare aver raggiunto un suo equilibrio dopo anni di feroci polemiche e spaccature. Cosa è cambiato?
È vero, possiamo dire che il peggio è passato.
Il Partito ha avuto un profondo rinnovamento negli organi dirigenziali. Oggi lavora in maniera più collegiale, i dipartimenti cominciano a produrre e a sviluppare tematiche attraverso un serrato dibattito interno ed esterno al Partito, coinvolgendo talvolta anche i vari Movimenti o Comitati che in questi ultimi tempi sono particolarmente laboriosi e attivi.
Sintetizzando il discorso in una frase: “Ora in Rifondazione, si respira una nuova aria”!

A proposito di aria pulita… parliamo dell’inceneritore. Il comune di Torrile dove tu sei consigliere comunale è limitrofo all’impianto e quindi immagino tu sia preoccupato. Il PRC è sempre stato contrario a questo inceneritore. Secondo te è ancora possibile fermarlo?
Sì, hai perfettamente ragione, io come tanti cittadini siamo particolarmente preoccupati.
È per questo che l’anno scorso in occasione della campagna elettorale per le amministrative, a differenza degli altri due candidati sindaci, ero l’unico nettamente contrario alla costruzione del “termoinceneritore”. Sia l’uno del centrodestra, sia l’altro del centrosinistra si accontentavano di rappresentanti del Comune nel gruppo di lavoro che dovrà sorvegliare e valutare sull’emissioni in atmosfera delle sostanze prodotte dall’impianto: una magra consolazione.
Noi, invece, non solo inequivocabilmente eravamo, e siamo tutt’ora contrari, a questo tipo di impianto, ma siamo dei convinti sostenitori della strategia “Rifiuti zero” e delle tecnologia alternative allo smaltimento dei rifiuti.
In questi ultimi giorni si sono aperte molte crepe nel fronte dei sostenitori alla costruzione dell’inceneritore. Credo che questo non sia dovuto al caso ma ad una serrata lotta portata avanti dai comitati, movimenti, alcuni partiti politici e molti cittadini. Penso che solo intensificando questo tipo di lotte, quelle crepe possano diventare delle vere e proprie falle da far naufragare il progetto.
Il maggiore colpevole di quanto quotidianamente ci accade è la nostra incapacità di assumerci la responsabilità in prima persona. Parafrasando Gandhi, “Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere”… dobbiamo smettere di auspicarlo.

A Torrile era meglio la precedente amministrazione di centrosinistra di Buttarelli o quella di centrodestra di Rizzoli di oggi?
La prima era molto “autoritaria”, non ti faceva partecipe delle scelte, erano pochi eletti a decidere. La seconda decide pressoché nulla, questa ascolta, temporeggia, aspetta i “buoni” consigli (quando arrivano)… praticamente per noi è cambiato poco.
All’opposizione (interna) eravamo con la prima, all’opposizione siamo con la seconda.
La stessa cosa è per i cittadini di Torrile: si lamentavano con la precedente amministrazione e non vedevano l’ora che finisse. Sono fortemente delusi dall’attuale amministrazione, a cominciare dai suoi stessi sostenitori, per il mancato cambiamento tanto sbandierato in campagna elettorale. 

                                                                                   Andrea Marsiletti