Differenziata, Soragna in vetta in regione

SMA MODENA
lombatti_mar24

28/10/2009
h.14.10

Oltre l’81%. È la percentuale di raccolta differenziata di Soragna: una cifra di tutto rispetto, che colloca il Comune della Bassa parmense non solo al primo posto nella provincia ma anche in Emilia Romagna. A Soragna, Comune virtuoso, la Provincia di Parma ha assegnato il Premio Ridea, istituito dall’ente di piazzale della Pace proprio per dare un riconoscimento alle realtà che mettono in atto scelte innovative sul tema della gestione dei rifiuti.
E Soragna, passato dal 67,33% del 2007 (terzo posto assoluto) all’81.48%, è in buona compagnia: il Premio Ridea, attribuito sulla base dei dati dell’Osservatorio Rifiuti, è andato infatti quest’anno anche a Trecasali e Busseto. A Trecasali la palma del Comune più “risparmiatore”, quello che produce meno rifiuti, con il più basso quantitativo di materiale inviato allo smaltimento (135 Kg per abitante); a Busseto quella per il più rilevante miglioramento percentuale di raccolta differenziata nel biennio 2007-2008: dal 41,62% (21° posto) del 2007 al 74.45% (4° posto) del 2008, con un salto di 32.93 punti percentuali.
A ritirare il premio questa mattina in Provincia l’assessore all’Ambiente del Comune di Soragna Giovanni Rastelli, il sindaco di Trecasali Nicola Bernardi e il vicesindaco del comune di Busseto Pier Paolo Puddu.
La politica che abbiamo impostato da qualche anno per cercare di risolvere il problema dei rifiuti sta portando risultati sempre più significativi e siamo certi che nei prossimi anni il nostro territorio sarà un’eccellenza sul piano regionale e nazionale. Per il 2012 ci siamo infatti prefissati l’obiettivo di raggiungere una percentuale di raccolta differenziata del 65% in tutto il territorio – ha affermato l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani.
Gli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio provinciale rifiuti (relativi al 2008) mostrano che la raccolta differenziata nel territorio è arrivata al 48.3%, con una crescita annua superiore al 5%. Il trend positivo sembra continuare: l’andamento dei primi mesi del 2009 registra infatti una percentuale superiore al 50%.
Gli esiti ottenuti finora – ha aggiunto Castellani – sono la prova di un impegno serio che tutti, istituzioni e cittadini, hanno sul tema dei rifiuti. Un impegno che fa onore a tutto il territorio”.
È proprio grazie a una sinergia tra enti pubblici e cittadini che si può gestire una partita – quella della riduzione complessiva dei rifiuti – che costituisce davvero uno dei crocevia fondamentali per la sostenibilità del futuro, come ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Soragna Giovanni Rastelli: “Questo premio è frutto di un lavoro di squadra tra la Provincia, che per prima ci ha creduto, i comuni e i cittadini. Una buona squadra che ha fatto in modo che la raccolta differenziata diventasse una pratica consolidata della provincia”.
“Siamo riusciti a raggiungere ottimi risultati perché abbiamo fatto sistema
– ha aggiunto il vicesindaco del comune di Busseto Pier Paolo Puddu -. I cittadini hanno creduto nelle amministrazioni e i risultati si vedono. Adesso il servizio non può che migliorare e migliorarci”.
La raccolta differenziata non solo porta benefici all’ambiente ma anche nelle tasche dei cittadini. “I traguardi che abbiamo raggiunto non solo “fanno bene” all’ambiente ma ci hanno permesso anche di tenere controllata la spesa per la gestione dello smaltimento dei rifiuti – ha spiegato il sindaco di Trecasali Nicola Bernardi. Se non ci fosse stata la raccolta differenziata avremmo avuto più rifiuti da smaltire, quindi costi più elevati, con il risultato di dover aumentare la tassa. Adesso bisogna cercare di fare un passo successivo: premiare i cittadini virtuosi, ad esempio riducendo loro la tariffa”.
A tal proposito l’assessore Castellani ha precisato: “Ai cittadini va sicuramente riconosciuto un premio per l’impegno che mettono nel fare la raccolta differenziata, ma questo è possibile solo se oltre a ridurre il quantitativo che va smaltito riusciamo ad aumentare la nostra autonomia. Dovendo portare fuori provincia i rifiuti da smaltire non siamo infatti noi a imporre il costo dello smaltimento, costo a cui si deve aggiungere anche il trasporto dei rifiuti”.
L’impegno, intanto, continua. Proprio ieri è arrivata conferma di un finanziamento concesso dalla Regione, nell’ambito del Piano di azione ambientale, a tre progetti della Provincia sui rifiuti: progetti per 1 milione e 824mila euro.
Il primo, per oltre 1 milione e 100mila euro, riguarda lo sviluppo della raccolta domiciliare in linea con i modelli del piano d’ambito, e comporta l’acquisto dei contenitori per la raccolta domiciliare nei comuni della zona pedecollinare.
Il secondo, per 501mila euro, punta all’informatizzazione dei centri di raccolta comunali (stazioni ecologiche attrezzate) e alla messa a punto di sistemi premianti verso l’utenza. Il terzo, per 223mila euro, consiste nell’allestimento di due mezzi d’opera per la raccolta dei rifiuti abbondanti: mezzi dotati di attrezzature per lo sfalcio, di sistema di aspirazione e rimorchio.

Rifiuti: la situazione in provincia
Gli ultimi dati disponibili dell’Osservatorio provinciale rifiuti (relativi al 2008 e presentati la scorsa primavera) dicono che la raccolta differenziata nel territorio è arrivata al 48.3% (oltre tre punti percentuali in più della media regionale), con una crescita annua superiore al 5%. Il trend positivo sembra continuare: l’andamento dei primi mesi del 2009 registra infatti una percentuale superiore al 50%. A questa buona notizia si aggiunge il fatto che il quantitativo dei rifiuti raccolti si sta contraendo: 612 kg/abitante nel 2008 contro i 619 kg/abitante dell’anno precedente.
I quantitativi complessivi a smaltimento continuano a diminuire sensibilmente in virtù dell’aumento della raccolta differenziata: nel 2008 sono 137.000 t contro le 150.000 t del 2007, con una riduzione di 13.000 t.
Motore di questi “buoni comportamenti” sono i Comuni e le comunità che hanno risposto in modo eccellente alla diffusione dei sistemi di raccolta porta a porta.
Queste modalità domiciliari, partite dai centri della bassa pianura, si stanno estendendo via via a tutto il territorio e in particolare alla fascia pedemontana. A questo si sono accompagnati comunque interventi di potenziamento delle stazioni ecologiche e di aumento del numero di cassonetti nelle zone montane.