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28/05/2010
h.17.30
Una rete forte e tenace che sostanzia un progetto di salute. E’ il Comitato locale di Parma per la Donazione e i Trapianti, una sede che unisce istituzioni, le aziende sanitarie e il volontariato, in particolare l’Aido, “senza il quale non avremmo avuto modo di pensare a questi risultati sui trapianti”.
Parla di “debito di riconoscenza” verso i volontari, l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani che nella veste di presidente del Comitato ha aperto oggi la conferenza stampa con cui sono stati presentati dati e attività. L’occasione, come ogni anno, è la giornata nazionale della donazione, fissata per domenica 30 maggio 2010, un momento di sensibilizzazione importante fra i tanti che promuove il Comitato. Soprattutto verso i giovani, nelle scuole, e da un anno con una nuova iniziativa: il progetto “Anagrafi comunali” che consente di far arrivare le informazioni sulla donazione a tutti i neo maggiorenni e a coloro che rinnovavano la carta di identità.
“L’obiettivo è creare attenzione, ottenere consensi e nuove adesioni per alimentare un sistema che fa della donazione una parte qualificante e ulteriormente una opportunità per il Servizio sanitario nazionale di dare risposte a bisogni molto importanti, perché per alcuni malati il trapianto è l’unica terapia possibile – ricorda Saccani – Nella giornata dedicata alla donazione abbiamo raggiunto un obiettivo eccezionale: tutti i comuni del Parmense hanno aderito all’anagrafe. Questo ci permette di proporre ai neo maggiorenni di effettuare contestualmente disponibilità alla donazione “.
Proprio su questo si è svolto oggi un corso di formazione per tutti gli operatori comunali che ha preceduto la conferenza stampa.
“Perseguiamo con la nostra attività il diritto alla salute – ha detto Stefano Cresci, presidente della sezione provinciale dell’Aido – ci rivolgiamo in particolare ai giovani per presentare loro il valore di una scelta che è anche responsabilità verso gli altri. Abbiamo toccato con la nostra informazione 81 istituti scolastici, più di 5mila ragazzi. Per il futuro ci proponiamo di diffondere la cultura del dono fra i cittadini che provengono da altre nazioni e che hanno superato le 50mila unità”.
I dati di donazione e trapianti nella nostra provincia sono sostanzialmente stabili e anche con il piccolo calo che si registra (dei donatori segnalati da 35 a 30, dei donatori utilizzati, da 25 a 17) l’andamento è in linea con la media degli anni precedenti. In particolare il 2009 ha rappresentato un anno di notevoli soddisfazioni con l’inizio dell’attività di prelievo multitessuto e un numero di prelievo di cornee mai ottenuto prima. In generale si sta ampliando a tutto raggio la donazione e i trapianti nella nostra provincia.
“Sta partendo in maniera importante il trapianto da vivente, fondamentale perché è il futuro della trapiantologia in Italia e nel mondo, ovvero quando un consanguineo decide di donare i propri organi, generalmente si tratta di un rene, a una persona cara che sta male. Continuiamo sia all’Azienda ospedaliera sia all’Azienda sanitaria locale con la campagna prelievo e donazione di cornee, multitessuto e stiamo attivando anche la donazione di sangue da placenta, molto utile nella terapia delle leucemie dei bambini” – ha spiegato Paolo Stefanini, coordinatore locale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria intervenuto insieme al collega Marco Mordacci, del Servizio Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Vaio.
L’attività svolta ha permesso di non perdere nessun potenziale donatore grazie alla rete costituita dalle due aziende sanitarie. E non mancano risultati prestigiosi come quello di aver effettuato il primo trapianto da donatore vivente senza compatibilità sanguigna, operazione che porta la sanità parmense ai vertici della trapiantologia italiana.
L’attività del Centro Trapianti di Parma, rappresentato nell’incontro da Maria Patrizia Mazzoni, della Clinica chirurgica generale e dei Trapianti d’organo di Parma, segnala la complessità dei pazienti in lista di attesa trapianto. Infatti oltre all’aumento dell’età anagrafica sono nel contempo aumentate le co-morbilità (cardiopatia, diabete, ipertensione, epatopatia, tumori, etc.).Egualmente sono divenuti più complessi i donatori.
Questa situazione non è un ostacolo all’indicazione al trapianto. Dal giugno 2001 nella Regione Emilia Romagna esiste la Lista Unica Regionale ( circa 1400 persone) e il ricevente, in lista attiva, viene selezionato nell’ambito di tale lista con un algoritmo concordato tra i tre Centri trapianto (Bo, Mo, Pr).
Il numero dei pazienti in lista a Parma (450 persone) si è lentamente e progressivamente ridotto come richiesto a livello regionale la tendenza del numero di trapianti invece segnala un calo più consistente negli ultimi anni e in particolare nel 2008-2009. E’ in corso un confronto regionale al fine di valutare una nuova revisione dei criteri di allocazione.