Giovedì 23 ottobre, l’Officina delle Arti Audiovisive di Parma si trasforma in una mappa sonora della città: sul palco Manuel Caliumi al sax e Alberto Leoni al pianoforte guidano il pubblico in un concerto unico, ispirato ai suoni raccolti dai partecipanti del laboratorio di field recording del ParmaJazz Frontiere Festival. Tra rumori quotidiani, memorie e suggestioni, la musica rielabora la città in una composizione live capace di far ascoltare Parma come mai prima d’ora.
Per il secondo anno consecutivo, il Festival ha proposto un workshop di field recording aperto a tutta la cittadinanza, invitando i partecipanti a esplorare la città con microfono alla mano. L’obiettivo: catturare i suoni caratteristici di Parma e trasformarli in materiale artistico. La pratica del field recording, conosciuta anche come fonografia, consiste nella registrazione dei suoni ambientali reali, utilizzati poi come fonte di ispirazione musicale.
Durante le sessioni estive, i partecipanti hanno appreso le tecniche di registrazione e l’approccio del Deep Listening, teorizzato da Pauline Oliveros, concentrandosi non solo sugli aspetti tecnici ma anche sulla percezione dei paesaggi sonori. Il risultato è una mappa sonora soggettiva della città, un mosaico collettivo che Leoni interpreterà e arricchirà con il suo pianoforte durante il concerto.
Manuel Caliumi, solista d’eccezione della serata, apporterà la sua esperienza e sensibilità al sassofono, creando un dialogo diretto e armonico con i suoni catturati e rielaborati da Leoni. Il concerto diventa così un viaggio attraverso la città, una narrazione musicale che racconta Parma attraverso l’ascolto e l’immaginazione.
Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica e per chi vuole scoprire la città con un orecchio nuovo, dove ogni rumore quotidiano si trasforma in poesia sonora.