Emergenza nutrie: a San Secondo una tana di oltre 50 metri che costerà 60 mila euro

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“La situazione si fa sempre più insostenibile e pregiudica gli interventi scrupolosi di manutenzione per la sicurezza idraulica delle popolazioni e dei territori governati idraulicamente, in più rappresenta un costo assolutamente fuori scala per tutti con fondi che potrebbero essere impiegati per la prevenzione”. Così Fabrizio Useri, direttore generale della Bonifica Parmense.

L’esempio nella foto è altamente indicativo di come il fenomeno sia ormai dilagante e di come il danno riportato alle arginature nella nostra bassa da parte degli animali fossori in generale e dalle nutrie in particolare, sia ormai diventato una costante nella gran parte della fitta rete di canalizzazioni, che nel comprensorio idraulico parmense risulta essere di oltre 1500 km.

Solo negli ultimi 60 giorni i danni gravi arrecati a sistemi idraulici di scolo e di approvvigionamento irriguo alla rete del Consorzio di bonifica sono stati tre, alcuni di dimensioni tali da prefigurare, come in questo caso, una richiesta di somma urgenza alla Regione Emilia-Romagna per un danno che supera i 60 mila euro di pubblici denari.

Purtroppo, il mancato contenimento preventivo degli animali fossori, una normativa poco incidente e lunghi iter procedurali nelle zone tutelate dal punto di vista ambientale, disegnano i tratti poco favorevoli di un contesto, in cui dovrebbe prevalere sopra ogni singolo interesse quello della sicurezza idraulica per le comunità insediate nelle aree interessate dai corsi d’acqua, naturali o artificiali che siano.

Dovendo adempiere per missione a ottemperare a questo principio di salvaguardia dei territori gestiti e delle genti operose, che vi sono insediate, si fa invece sempre più arduo riuscire a programmare e pianificare interventi di manutenzione e prevenzione proficui e periodici con leggi, che pur nella loro buona fede, rallentano notevolmente -per non dire ostacolano- il quotidiano lavoro dei tecnici e delle maestranze consortili competenti nel governo della risorsa idrica.

Pertanto, la manutenzione dei canali, così come quella di tutti i corsi d’acqua artificiali (di competenza del Consorzio) e naturali (di competenza di altre Autorità idrauliche), risulta essere di fondamentale importanza per consentire il corretto deflusso delle acque, durante eventi meteorici sempre più concentrati nello spazio e nel tempo, e quindi per garantire un sufficiente grado di sicurezza idraulica dei territori.

Oltretutto una corretta manutenzione renderebbe maggiormente visibili le tane di animali fossori, che risultano solitamente favorite dalla presenza di arbusti e rovi. Il caso del canale Gaiffa nel Comune di San Secondo Parmense si presenta come emblematico di questa situazione pericolosa che, ormai troppo frequentemente, pregiudica il lavoro del Consorzio e la pubblica sicurezza collettiva.