
Le altre notizie pubblicate oggi
(non più in homepage)
___
25/03/2011
Si chiama “Eureka”, ed è un libro sui generis: l’incontro virtuoso tra arte, matematica e teatro, l’esito di un percorso didattico mirato ad avvicinare i giovani allo studio della matematica. Una matematica non così lontana e così fredda come si pensa, ma, al contrario, vicina, più vicina di quanto si potrebbe immaginare: anzi, parte integrante della nostra vita quotidiana.
Il volume di Giovanni Catalano, docente di lettere negli istituti superiori, attore e regista amatoriale, è stato presentato ieri in Provincia nel corso di un incontro a cui sono intervenuti, oltre all’autore, Giuseppe Romanini, il presidente della Compagnia La Duchessa Carlo Vismara, Laura Bortolan, docente del liceo scientifico Bertolucci e l’editore Arturo Gagliardi.
Pubblicato dalla casa editrice Magna Graecia con il contributo della Provincia di Parma e della compagnia teatrale dialettale La Duchèssa, il libro concretizza un’esperienza vissuta dagli insegnanti e dagli alunni di tre classi dell’Istituto d’arte Toschi dal 2002 al 2006. È. Il testo, composto da atti unici a quadri, mette insieme argomenti di matematica, fisica, storia e letteratura, e riesce a coniugare la scienza con lo spettacolo.
Nei tre atti teatrali raccolti nel volume (“Il Bigollo e lo zero”, “La versiera ovvero la strega di Agnesi”, “Eureka”) si ha a che fare con Archimede (III sec A.C), Leonardo Fibonacci (XIII sec) e Luca Pacioli (XV sec.), Maria Gaetana Agnesi (XVII sec.): grandi esponenti della cultura scientifica, e della matematica in particolare, che qui sono presentati come personaggi di una pièce e devono affrontare problemi e trovare soluzioni.
Il tutto è trattato in maniera molto accattivante per gli studenti. Il libro vuole infatti essere un modo per rendere più attrattive la matematica e la scienza, ed è stato scritto anche con l’intento di avvicinare i giovani al teatro e all’attività teatrale amatoriale. E i ragazzi del Toschi che dal 2002 al 2006 hanno rappresentato i tre atti unici raccolti nel volume, seguiti da insegnanti di matematica e fisica e di lettere, hanno accolto dentro di sé il messaggio e se ne sono fatti portatori. Hanno capito e hanno dimostrato, quei ragazzi, che si può fare matematica anche recitando.