
Anche Parma è protagonista della nuova iniziativa dei Radicali italiani: una raccolta firme (obiettivo 50mila) per sei proposte di legge di iniziativa popolare: contrasto alla povertà, crediti alle imprese, energie rinnovabili, salvaguardia del suolo, aborto sicuro e informato, decriminalizzazione del sex work: queste le sei proposte dei Radicali Italiani fatte proprie anche da Volt. Il nome dell’iniziativa è “Falla fuori”, non un appello populista ma espressione del desiderio di “fare politica” fuori dai palazzi del potere. “Il Parlamento, su questioni importanti e dirimenti, non discute e non decide. Basta proibire e marginalizzare, puntiamo alla libera scelta, al riconoscere, al legalizzare senza ipocrisie”, dichiara il segretario dei Radicali Luca Marola.
Tanti i temi posti, primo tra tutti quello dell’energia. La proposta chiede che lo Stato assuma pieno controllo delle competenze legate all’energia in modo da tagliare la burocrazia che rallenta la transizione energetica: “Da anni il nostro Paese soffre di veri e propri conflitti istituzionali in relazione alle infrastrutture energetiche, soprattutto per lo sviluppo delle energie rinnovabili”, dichiara Lorenzo Pilotti, portavoce di Volt. Un’energia che parte anche dal suolo, che la seconda proposta di legge impone di tutelare, difendendolo dall’erosione e dalla contaminazione.
Sono presenti anche i cavalli di battaglia radicali: aborto e diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso. Sulla legge 194 la proposta di legge, sostenuta anche da Possibile, propone che vengano abbattuti gli ostacoli che ancora oggi non garantiscono il pieno diritto all’aborto. La consigliera Victoria Oluboyo puntualizza: “Chiediamo un autonomo diritto di scelta e autodeterminazione, per far sì che la libertà riproduttiva non incontri più ostacoli morali e amministrativi e possa essere liberamente accessibile per chiunque decida di interrompere una gravidanza”. E sui lavoratori e lavoratrici del sesso è richiesta la piena decriminalizzazione della loro attività lavorativa rimuovendo tutti i divieti, le sanzioni e gli ostacoli normativi che si abbattono su un’intera categoria di persone e riconoscendo il lavoro sessuale come autonoma e legittima professione. La proposta rafforza inoltre la tutela alle vittime di sfruttamento e tratta.
Chiudono l’elenco poi due leggi economiche: una sui debiti di stato con le imprese, dove si chiede che i professionisti e le imprese che vantano un credito con lo Stato possano utilizzarlo per il pagamento di imposte e contributi e una che richiede l’introduzione di un reddito minimo di inserimento come contrasto alla povertà.
“Lanciamo un appello ai partiti e movimenti, a tutti i consiglieri comunali ed alle associazioni ambientaliste e dei diritti civili affinchè facciano propria una o più proposte di legge e si attivino, anche autonomamente, nella raccolta delle 50.000 firme necessarie”.
Oltre ai banchetti in via di organizzazione, è possibile già da oggi sottoscrivere le sei proposte di legge agli sportelli del DUC oppure online https://radicali.it/firma/
I testi completi sono disponibili su: https://radicali.it/attivati/#testipdl