Froneri, sindacati: “Una battaglia di tutti i lavoratori del territorio”

SMA MODENA
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I segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Massimo Bussandri, Federico Ghillani e Mario Miano, esprimono grande preoccupazione per la vicenda che in questi giorni vede in prima linea i lavoratori dello stabilimento Froneri (ex Nestlè) di Parma e sottolineano l’importanza delle iniziative dei prossimi giorni, il cui significato riguarda tutta l’industria Parmense e va ben oltre quella vicenda e quella azienda.

È infatti la prima volta che viene utilizzato un metodo di questo tipo, in cui un’azienda legata a un marchio importante, dopo aver dato rassicurazioni scritte e formali a sindacati, lavoratori e istituzioni locali circa il mantenimento del sito, decide di contraddire quelle scelte e di chiudere a chiave l’azienda, lasciando a casa centinaia di lavoratori.

Questo stile segna un salto di qualità negativo nel metodo delle relazioni sindacali, in quanto fa venir meno ogni crisma di affidabilità e responsabilità, un modello che se dovesse trovare seguaci rischierebbe di aprire una stagione di conflitti sociali senza precedenti.

Per questo motivo i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ritengono che la lotta debba essere di tutti i lavoratori e di tutto il territorio, a partire dalla manifestazione in programma per il prossimo venerdì 6 ottobre, e chiedono quindi che l’azienda rimetta in discussione le proprie scelte e che tutti i prossimi attesi passaggi sindacali e istituzionali mantengano un forte presidio territoriale.


Lo stabilimento Froneri ex Nestlé di Parma finisce in Aula. Discussa, infatti, nel question time, l’interrogazione presentata da Fabio Rainieri, consigliere della Lega Nord. “Si sta parlando di 250 lavoratori -ha spiegato il consigliere- e di uno stabilimento storico che abbandonerà il nostro territorio. Ma soprattutto di uno stabilimento che dà lavoro a molte famiglie. Per questo ci chiediamo se la Regione abbia già fatto qualcosa di concreto per coinvolgere Coop e Conad, che sono i principali clienti dello stabilimento”.

La replica arriva dall’assessore Palma Costi, che spiega come “stiamo seguendo con attenzione la vicenda: l’azienda ha aperto una procedura di cassa integrazione e nella lettera di apertura degli esuberi ha annunciato di voler chiudere l’intera struttura di produzione e rivedere gli uffici di Parma non strettamente legati alla produzione. Siamo preoccupati per il rischio di impoverimento del territorio”.

Inoltre, ha aggiunto l’assessore, “abbiamo già previsto un tavolo di salvaguardia per il prossimo 12 ottobre, per conoscere le ragioni di queste decisioni”. Inoltre, l’assessore esclude la possibilità di coinvolgere Coop e Conad, “perché -dice-, vista la compagine aziendale, la problematica è di competenza del Ministero, che noi abbiamo già avvisato delle problematiche”. Ma Rainieri porta l’attenzione soprattutto sul futuro dello stabilimento: “Speriamo che le multinazionali che vengono a fare shopping nel nostro territorio poi non degenerino. La Regione intensifichi il lavoro per salvaguardare l’azienda”.