Gli esperti della cardiologia interventistica si danno appuntamento all’Auditorium Paganini

Ritorna in presenza, nella prestigiosa cornice del Centro congressi Paganini, la sesta edizione del convegno nazionale sulla cardiologia interventistica strutturale, da sempre un momento di confronto tra professionisti regionali e nazionali sugli interventi cardiologici e cardiochirurgici mininvasivi.

Il convegno, dedicato al trattamento percutaneo della valvulopatia aortica, chiamato con un acronimo inglese TAVI, si aprirà venerdì 2 luglio alle ore 9 nella Sala Pizzetti del Paganini con i saluti del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, del Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, dell’assessore alla Salute del Comune di Parma Nicoletta Paci e dell’assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini.

La TAVI (transcatheter aortic valve implantation) è una procedura percutanea mininvasiva che permette di operare alla valvola aortica anche parte di quei pazienti che presentano controindicazioni all’intervento chirurgico tradizionale. In questi casi, non essendo possibile procedere alla sostituzione della valvola aortica tramite la chirurgia tradizionale “a cuore aperto”, si sostituisce la valvola tramite un approccio mininvasivo, come ad esempio attraverso l’arteria femorale (TAVI transfemorale), o da un piccolo taglio laterale del torace attraverso l’apice cardiaco (TAVI transapicale).

Dopo la sua introduzione 14 anni fa nella partica clinica, la TAVI, si è imposta nello scenario mondiale nell’ambito della cura della valvulopatia ortica di grado severo. Per i pazienti inoperabili, ha confermato un grande beneficio rispetto alla sola terapia medica e ora si sta affermando sempre di più’ anche nei pazienti a rischio chirurgico intermedio e basso.

“Ci troviamo quindi difronte a una doppia sfida – spiega Luigi Vignali, direttore della Cardiologia interventistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e responsabile scientifico del convegno. – Da una parte dobbiamo garantire risultati con standard sempre più elevati in una popolazione di pazienti ad alta complessità e dall’altra, grazie a risultati clinici sempre più convincenti, ad allargare la platea dei nostri pazienti, E proprio partendo da questi presupposti l’edizione di quest’anno sarà incentrata sull’evoluzione che in questi anni ha avuto il Centro cardiologico e cardiochirurgico di Parma, caratterizzato da una sempre più stretta e consolidata sinergia tra cardiologi interventisti e cardiochirurghi”.

Il Centro di Parma si configura oggi come un centro d’avanguardia per la cura delle patologie valvolari cardiache con tecniche sempre più mininvasive che rafforzano il ruolo di centro HUB regionale per le provincie di Parma, Reggio Emilia e Piacenza. Dal 2009 sono in totale 711 gli impianti di protesi valvolare aortica percutanea installati all’Ospedale Maggiore di Parma, di questi 516 per via transfemorale e 195 per via transapicale.

Il convegno affronterà numerosi argomenti: dalla migliore selezione del paziente da sottoporre a procedure interventistiche, alla fondamentale importanza di un sistema di competenze multidisciplinari e al ruolo nevralgico del lavoro in team. Dalle nuove tecniche procedurali, al focus sull’interventistica mininvasiva della patologia valvolare mitralica, nuova frontiera interventistica, fino alla formazione professionale con l’emergere di nuove figure di tipo infermieristico e tecnico, sempre più imprescindibili nel team di lavoro.

Il Comitato scientifico è composto dal direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Francesco Nicolini, dai cardiochirurghi Andrea Agostinelli e Bruno Borrello e dal Cardiologo Iacopo Tadonio. Presenti insieme ai colleghi di Parma, il responsabile dell’Emodinamica dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Vincenzo Guiducci e Luciano Losi dell’unità operativa di cardiologia dell’Ausl di Piacenza.

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