
04/07/2014
Anni ’80. I bambini degli anni ’80 giocavano tanto al “gioco dell’oca”.
Era un gioco da tavolo estremamente semplice, in cui il vincitore è determinato esclusivamente dalla sorte.
Si giocava su un tabellone sul quale è disegnato un percorso a spirale, generalmente sinistrorsa, composto da 63 caselle (talvolta questo numero sale fino a 90), contrassegnate con numeri o altri simboli. I giocatori iniziano con un segnalino nella casella di partenza e, a turno, procedono lungo il percorso di un numero di caselle ottenuto attraverso il lancio di una coppia di dadi. Lo scopo del gioco è raggiungere la casella centrale della spirale.
Alcune caselle di arrivo hanno un effetto speciale. Nella versione tradizionale, le caselle che rappresentano oche (da cui il nome del gioco) consentono di spostarsi subito in avanti di un numero di caselle pari a quelle coperte dal movimento appena effettuato.
Le altre caselle speciali sono le seguenti:
alla casella 6 (“il ponte”) si paga la posta e si ripete il movimento come nelle caselle con le oche;
alla casella 19 (“casa” o “locanda”) si paga la posta e si rimane fermi tre turni;
alle caselle 31 (“pozzo”) e 52 (“prigione”) si rimane fermi fino a quando non arriva nella casella un altro segnalino, che viene a sua volta “imprigionato”;
alla casella 42 (“labirinto”) si paga la posta e si torna alla 39;
alla casella 58 (“scheletro”) si paga la posta e si torna alla 1.
La casella d’arrivo (la 63) deve essere raggiunta con un lancio di dadi esatto; altrimenti, giunti in fondo, si retrocede dei punti in eccesso.
Il gioco dell’oca, inteso nella forma moderna (con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche), risale alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1580 Ferdinando I De’ Medici fece dono del nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca a Filippo II Re di Spagna, il quale ne rimase affascinato. Le caselle della versione di De’ Medici erano decorate con simboli che in parte sono rimasti nella tradizione: due dadi, un teschio, una coda, un ponte, un labirinto o un’oca. Il giuoco dell’oca era forse derivato da un gioco cinese Shing Kunt t’o (“la promozione dei mandarini”), in cui il tabellone era costituito da 99 caselle numerate disposte a spirale.
All’inizio del XVII secolo apparvero in Inghilterra i primi tabelloni stampati, e rapidamente il gioco si diffuse in tutta Europa. La decorazione tradizionale fu spesso rielaborata con soggetti diversi; per esempio, esistono giochi dell’oca con soggetti di tipo politico (come la Rivoluzione Francese) o letterario (episodi delle avventure di Don Chisciotte).
I giochi da tavola dimenticati degli anni ’80
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