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30/09/2010
Intervista a Lupo Barral, capogruppo del PDL a Salsomaggiore.
Diciamo che il PDL di Salsomaggiore non ha accolto molto amichevolmente il Presidente della Camera Fini nei giorni scorsi a Salso per un convegno, anche con dei manifesti piuttosto beffardi. Due anni fa era il cofondatore del PDL insieme a Berlusconi. Oggi lo possiamo definire il nemico n.1 del PDL?
Il PDL di Salso ha accolto credo simpaticamente il Presidente Fini che è approdato a Salso non in visita istituzionale ma in visita, diciamo, editoriale, dato che è venuto a promozionare la sua ultima fatica letteraria.
Comunque, come sempre, nell’occasione, la figura peggiore l’ha fatta Tedeschi e il suo entourage: un gruppo di ex comunisti inginocchiati ed adoranti l’ex missino Fini. Quando noi votavamo MSI, questi ci davano dei fascisti – squadristi. Una coerenza e dignità davvero stomachevoli.
Dal momento poi che Fini ha lasciato le vesti istituzionali e ha voluto diventare un capo partito, un po’ di sana contestazione deve metterla in conto. Non credo che Fini sia il nemico numero 1 del PDL, credo comunque che valga il detto : “dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio”.
Quanto questa spaccatura nazionale del PDL produrrà effetti sulle elezioni comunali di Salsomaggiore in programma nel 2011?
Purtroppo questa spaccatura sia a livello nazionale che locale ha raccolto gli scontenti e quelli che, soprattutto a livello locale, avevano avuto tante candidature ma pochi riscontri di voti, delle varie anime di Forza Italia e ha creato una ribalta che vede questi soggetti affollarsi per un nuovo posto al sole.
Qui a Salso non servono nuovi aspiranti capi comici, servono idee e capacità amministrative per metterle in pratica. Il resto sono solo ripicche personali che non dovrebbero avere dignità in una politica seria.
In sintesi, quali gli argomenti di merito per giudicare negativa (come fa l’opposizione) l’amministrazione del sindaco Tedeschi?
Ci vorrebbero 160 cartelle per rispondere compiutamente.
In sintesi, Tedeschi pur avendo avuto il 60% dei consensi, il record a Salso, in realtà non ha amministrato, ha traccheggiato, senza fare scelte decisive, con un malcelato disinteresse.
Ha lasciato distruggere le Terme e ora completa il quadro con una privatizzazione assurda. Ha vivacchiato sul triste alloro di Miss Italia e non ha pensato a creare alternative che ci liberino da questa autentica iattura. Ha mandato in vacca l’urbanistica con provvedimenti frammentari e irrazionali, senza portare avanti un ragionamento d’insieme.
Insomma, per Salso ha fatto poco e di Salso ha capito anche meno.
Come è messo il centrodestra di Salso per la scelta del sindaco? Chi decide, come e quando?
Il PDL sta lavorando per creare un’alternativa credibile che si faccia carico di ereditare una situazione amministrativa a dir poco degradata. Non è facile e ci vuole il suo tempo.
Credo che i vertici provinciali si stiano muovendo bene e discretamente, come è giusto in questi casi.
Tu sei uno dei papabili candidati sindaco…?
No. Non credo proprio. In questa fase bisogna cercare chi possa intercettare consenso in ogni direzione.
Personalmente sarei per un approccio rivoluzionario per Salsomaggiore e Tabiano. Occorre scardinare certi ormai miseri interessi che condizionano le scelte e la vita del paese. Occorrerebbe dire che si cambia rotta, che il Comune non può piu’ mantenere carrozzoni come Miss Italia che servono solo a fare la stagione di certi cosiddetti “imprenditori”.
Occorrerebbe dire che il Comune mette le risorse a disposizione di chi vuole investire sui propri alberghi o esercizi commerciali ma che non può piu’ fare l’organizzatore di sagre o feste ad uso e consumo dei soliti quattro esercizi. Occorrerebbe dire chiaro alle associazioni di categoria, che ormai a Salso rappresentano non le categorie ma i singoli, che l’amministrazione ha un programma e lo porterà avanti fino in fondo, senza farsi condizionare da nessuno.
Occorrerebbe considerare Salso e Tabiano il territorio delle opportunità; credere nel futuro delle Terme, nel rilancio del grandi alberghi termali.
Occorrerebbe uscire dal sistema perverso di Terre Verdiane. Insomma occorrerebbe promettere quattro anni di lacrime e sangue e una di lacrime e basta, per porre le basi di una vera rinascita. Pensi che qualcuno voterebbe un programma così? La vedo difficile, ma credo anche che il medico indulgente mandi, alla lunga, il paziente al cimitero.
Temi di più la ricandidatura di Tedeschi o quella di uno dei tanti nomi che si fanno come suoi ipotetici sostituti (Pigazzani, Orlandi, Fellini, Bersellini…)?
Temo il contrario, ovvero che non sia uno di questi che hai nominato.
Il miglior candidato per la vittoria del centro destra rimane naturalmente Tedeschi, ma anche con uno di quelli della tua lista la vittoria sarebbe a mani basse. Credo che il centro sinistra cercherà di camuffarsi con un candidato presentabile per rifarsi una verginità, facendo finta che in questi anni ha governato qualcun altro a Salso. Hanno bisogno di una autentica magia da paragnosti. Su questo partono avvantaggiati, hanno dalla loro Matteo Orlandi…
Problema Terme: voi al posto di Tedeschi cosa avreste fatto?
Le Terme sono una enorme risorsa e non il peso morto di cui liberarsi, come in fondo pensa Tedeschi perché non conosce la materia.
Partendo dalla rivoluzione della liberalizzazione dell’uso delle acque termali per favorire gli investimenti esterni e il capitale privato, e dello scorporo della miniera in modo da ancorare il bene acqua termale in mano pubblica, noi avremmo messo alla guida delle aziende persone capaci di una gestione vera, mirata a aumentare i margini di ricavo che per Terme esistono di certo.
Tedeschi, invece, ha mandato prima soggetti fantasiosi che hanno presentato un piano industriale, fallito in partenza, che sfiorava il ridicolo con numeri e investimenti in libertà; ora ha messo in mano l’azienda a uno che si sta esercitando nello sbaraccamento finale delle Terme.
In realtà Terme ha delle autentiche miniere d’oro a saperle gestire con competenza: gli alberghi termali; Terme di Tabiano; le stesse cure termali tradizionali sono remunerative, e potrei continuare.
In sostanza noi crediamo nel potenziale di Terme e del territorio e non possiamo ora assistere al disfacimento sistematico messo in piedi da questa amministrazione che mira a privatizzare in fretta per far cannibalizzare l’azienda da soggetti senza una lira che si intravedono all’orizzonte.
Così Tedeschi avrà dato il colpo di grazia a Salso e Tabiano.
Andrea Marsiletti
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