Il Taro Taro Wine Bar si fa raggae con i Linea Dop

SMA MODENA

19/06/2009

Venerdì 19 giugno i Linea DOP si esibiranno al Taro Taro Wine Bar di Collecchio.

Chi sono i Linea DOP?
I Linea DOP nascono cinque anni fa e da allora il gruppo è cresciuto fino a raggiungere il numero attuale di sei componenti. Il gruppo è composto da Siddha (voce), Johnny Hi-FYAH (basso/funny), Cesare (chitarra /cori), Nicola (flauto/seconda voce), Jakka (tastiera) e Leo (percussioni).

Che genere musicale proponete?
Il principale genere che proponiamo è quello reggae / dub ma condito da numerose influenze che cercano di “meticciare” che si rispecchiano in gruppi come Almamegretta, Mad Professore, 24 Grana.

Chi scrive i testi?
Nel gruppo nessuno ha un ruolo particolare per quanto riguarda la stesura dei testi. Chiunque di noi viva un’esperienza e desideri raccontarla può farlo tranquillamente. Ovviamente questo si traduce in uno stile differente a seconda dell’autore. Ascoltando i nostri pezzi potrete trovare testi particolarmente introspettivi che parlano di un’esperienza personale in modo velato che necessita di un’interpretazione soggettiva oppure altri testi meno criptici. Dipende sempre dallo stato d’animo e dall’esperienza che ha dato origine al testo.

I testi delle canzoni risentono delle vostre origini?
Sì, in quanto spesso i testi sono scritti nel dialetto delle nostre terre. Infatti potrete ascoltare canzoni in dialetto napoletano (Siddha), calabrese (Cesare) e lucano (Giovanni). Inoltre il concerto del 19 giugno presso il Taro Taro Wine Bar di Collecchio prevederà un Dj Set di Francesco Palmieri interamente in dialetto. Ci teniamo molto a questo proprio per proporre oltre ai nostri pezzi, le radici e le tradizioni delle nostre terre d’origine.

Che tipo di riscontro avete ottenuto su Parma?
Fino ad ora un buon riscontro anche se a Parma si fa molta fatica a proporre novità. La gente preferisce spesso seguire la massa e uniformarsi alla tendenza commerciale.

Esiste un progetto in cantiere?
Il nostro progetto è quello dell’auto-produzione con un proprio studio. In questo modo, oltre a tagliare notevolmente i costi, non pagheremmo più la dipendenza dalle case discografiche.