INTERVISTA – Michele Vanolli (Pd): “I nomi dei possibili candidati sindaco del centrosinistra saranno più di uno. Il Pd dirà la sua”

Michele Vanolli

Elezioni comunali di Parma 2022: Facciamo il punto del situazione nel centrosinistra con Michele Vanolli, segretario cittadino del Pd.

Premessa. Ma hai mai visto un congresso cittadino del Pd (aggiungo anche provinciale e regionale) così atteso “importante” come quello che a dicembre ti ha visto diventare segretario?

Sicuramente il particolare periodo in cui si è svolto il congresso, a pochi mesi dalle elezioni amministrative di Parma, e il fatto che questo fosse inatteso, ha aumentato l’attenzione nei confronti del nostro congresso e di conseguenza del nostro partito, cosa che – ovviamente – mi fa molto piacere.

Il Partito Democratico è certamente il partito di maggioranza relativa nel campo del centrosinistra e, secondo tutti i sondaggi, è anche il primo partito in città nelle intenzioni di voto, questo fa si che ci sia interesse nei suoi confronti in vista delle prossime elezioni amministrative.

Ciò detto, penso che fuori dalla “bolla” della politica, l’attenzione dei cittadini di Parma sia sulle proposte per il futuro della città, non certo sul destino dei singoli partiti o, peggio ancora, delle singole persone.

Fin dalla sera della chiusure delle urne del congresso, hai chiesto alla tua sfidante di fare la tua vice vicesegretaria. Poi è stata eletta presidente dell’Assemblea, anche con i voti della maggioranza. Quale significato politico ha questo incarico alla Bonetti?

Il coinvolgimento di Caterina Bonetti e, attraverso di lei, degli iscritti che l’hanno votata non è mai stata una questione di “posti” da ricoprire all’interno del PD, bensì un modo per prendere atto e riconoscere – da parte di tutti – il risultato del congresso e, conseguentemente, rappresentare anche le istanze di chi l’ha sostenuta.

Con la chiusura del congresso sono diventato, ovviamente, il segretario di tutto il partito e, come tale, ho l’onore e l’onere di rappresentare tutti, ivi compresi ovviamente coloro i quali non mi hanno votato.

La Bonetti da almeno due anni, e da ultimo nella sua intervista a ParmaDaily di qualche giorno fa (LEGGI INTERVISTA A CATERINA BONETTI), chiede le primarie per la scelta del candidato sindaco, siano essere di coalizione o di partito come prevede lo Statuto. Su questo la frattura è totale o se ne può parlare?

Si può, anzi si deve, parlare di tutto. Come ho sempre detto, le primarie non sono né un dogma né un tabù, ma un semplice strumento da applicare, o meno, in modo non ideologico.

Peraltro, lo strumento, come è noto, è regolato dallo statuto del PD ma, a prescindere dall’aspetto regolamentare, l’esperienza in giro per l’Italia mostra come le stesse siano utilizzate, o meno, a seconda del contesto politico.

A Parma, nelle precedenti elezioni amministrative sono già state utilizzate frequentemente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, pertanto occorre maneggiare la materia con estrema cautela.

In particolare, penso sia un errore iniziare la corsa per le amministrative partendo da come si deve scegliere il candidato sindaco, anziché iniziare dai contenuti condivisi. Se si parte dal nome del candidato sindaco, o questo è una figura riconosciuta da tutti come unitaria, oppure è più facile che si giunga ad una divisione. Viceversa, se si parte dalla costruzione dei contenuti, a mio avviso, è più facile anche convergere su un candidato sindaco condiviso, a prescindere dallo strumento utilizzato per sceglierlo.

A che punto sono arrivati i lavori del tavolo del centrosinistra? Quali tempistiche vi siete dati, anche per l’individuazione del candidato sindaco?

Il lavoro del tavolo del centrosinistra prosegue. Penso che il percorso che si sta facendo sia importante per costruire quel perimetro comune di cui accennavo prima. Con l’inizio dell’anno, credo sia necessario imprimere un’accelerazione al percorso e per la realizzazione del programma di coalizione.

Come dicevo prima, anche se a qualcuno potrà sembrare secondario, io sono convinto che non si possa procedere nella scelta del candidato sindaco senza prima aver condiviso un programma di massima e trovato un minimo comune denominatore sui temi più divisivi. Parliamo spesso della necessità di parlare dei temi, del futuro della città ecc.. e quindi non possiamo adesso concentrarci soltanto sul nome del candidato sindaco o sulle primarie.

C’è la possibilità che il Pd proponga un suo candidato al tavolo del centrosinistra da valutare insieme agli altri partiti della coalizione?

I nomi dei possibili candidati saranno certamente più di uno e sicuramente il PD dirà la sua come è giusto e normale che sia. Credo però che sia importante, prima di fare i nomi, di questo o quel candidato, delineare il profilo che riteniamo più adatto per guidare Parma nei prossimi anni.

Andrea Marsiletti

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