Iren/Enia ha perso ogni credibilità e mi ricorda Marchionne che fa il bullo da Detroit…

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31/08/2010

Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione di IREN (ex Enia) avvenuto nei giorni scorsi, si è conclusa l’annosa presenza dell’ex presidente Andrea Allodi dentro la multiultility partecipata dal Comune di Parma che forse merita un brevissimo bilancio, che a dire il vero il sottoscritto aveva già tratto mesi fa (clicca qui!).
Allodi esce di scena lasciando un’eredità pesante: la costruzione di un inceneritore di cui oggi nessuno più si assume la paternità ma che è stato appaltato ed è in fase di realizzazione temo ormai in modo irreversibile, sebbene illegittimo.
A proposito, Allodi portava a casa compensi superiori ai 220.000 euro all’anno pagati con le tariffe pubbliche. Chissà perchè il PD di Parma, in queste settimane giustamente parsimonioso sugli stipendi di Iren, su quello di Allodi non ha mai detto nulla? Forse perchè quella era la giusta ricompensa per chi gli ha ubbidito e ha portato a casa il termodistruttore?
Ma Allodi ci lascia in eredità anche dell’altro, ovvero lettere memorabili nelle quali, approfittando dell’iniziale scarsa informazione della città sull’argomento, per mesi ha decantato sui giornali le virtù dell’inceneritore spingendosi persino a suggerire ai parmigiani investimenti immobiliari invitandoli ad acquistare casa vicino all’impianto perchè quella sarebbe stata la zona più salubre della città. O quelle lettere erano le provocazioni totalmente fuori luogo di un burlone, o la disinformazione di un soggetto interessato in spregio all’intelligenza dei parmigiani o il frutto di ragionamenti demenziali. Non saprei dire quale delle opzioni sia la peggiore.
Ma Enia è andata oltre la disinformazione faziosa, e negli ultimi tempi ha assunto a strategia comunicativa lo svicolamento delle domande, le furbizie dei giochi di parole nei comunicati stampa, arrivando persino all’occultamento dei documenti che si era impegnata a rendere disponibili con delibera del Consiglio comunale (vedi Piano economico e finanziario dell’inceneritore).
Tutto ciò ha prodotto un altro effetto negativo: la perdita di credibilità di Enia/Iren, al punto che oggi nessun parmigiano sarebbe più disposto a fidarsi delle loro rassicurazioni e neppure (e questo produrrà conseguenze molto gravi) dei dati da loro forniti. Provate a pensare quanti parmigiani prenderebbero per buono, ad esempio, un comunicato stampa di Iren che dicesse: “A fronte degli autocontrolli effettuati, abbiamo accertato che le emissioni dell’inceneritore risultano entro i limiti di legge“?. Nessuno gli crederebbe. Il risultato che la multiutility a maggioranza pubblica che ha in mano tutti i servizi ambientali del territorio provinciale e quindi le attività che impattano direttamente sulla salute stessa dei cittadini abbia perso ogni attendibilità penso rappresenti un grosso problema per Parma che se fossi un amministratore di Iren assumerei come una priorità.
Il fatto che certa gente non ci sia più è un primo passo positivo ma non sufficiente.
Iren è una società che deve riconquistare un rapporto con il territorio di Parma. E’ nell’interesse di entrambi che ciò si verifichi e che la nostra città non sia considerata solo un’area sulla quale fare del business bruciando rifiuti.
Oggi il compito e la responsabilità di tale recupero sono in capo soprattutto a Luigi Villani, il nuovo rappresentante del Comune di Parma nel CDA della multiutility. Qualche speranza rimane perchè se è vero che i torinesi di Iren ricordano tanto Marchionne che fa il bullo da Detroit… è altrettanto vero che davanti agli operai di Mirafiori l’amministratore delegato della Fiat farebbe meno il gradasso.
Villani avrà voglia di lanciare i bulloni o si adagerà su un ben retribuito e accomodante quieto vivere?
Su questo si misurerà il senso e l’efficacia della sua nomina. 

                                                                                   Andrea Marsiletti

MA Space, lo Spazio del direttore Marsiletti Andrea


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