
Seifeddin Mohammed Yehya Barakeh.
Nato a Deir Albalh il 30 gennaio 2024.
Morto a Parma il 08 agosto 2024.
È arrivato gravemente ferito dalla striscia di Gaza, necessitava di un’operazione al cuore.
Il suo cuore si è fermato in ambulanza.
Troppo tardi per lui.
Lui, che a differenza di decine di migliaia di altri bambini è potuto uscire dall’inferno, ma troppo tardi.
Seifeddin aveva 6 mesi.
6 mesi di vita in cui ha conosciuto terrore, distruzione, bombe e sofferenza.
6 mesi dove l’unico rifugio sicuro immaginiamo possano essere state le braccia della madre e le carezze del fratello Yousef, 3 anni.
E questa morte, così vicina a noi, la dobbiamo guardare con vergogna perché non è certo accogliendo qualche decina di bambini feriti (magari feriti da armi prodotte e vendute proprio da noi) che facciamo la nostra parte.
La nostra parte la facciamo prendendo atto che Seifeddin è solo uno delle decine di migliaia di persone (186.000 secondo The Lancet, numero che comprende anche le morti per malnutrizione, impossibilità di accesso alle cure…) morte per mano di Israele.
La nostra parte la facciamo svegliandoci, mobilitandoci per mettere fine a questo genocidio, pretendendo dai nostri governi la fine dell’invio di armi e delle collaborazioni con Israele.
Che senso ha vivere in un giardino se tutto attorno è un cimitero?
Comunità palestinese di Parma e solidali
† “Unintended” dei Muse ci accompagni durante l’eucarestia nelle chiese di Parma (di Andrea Marsiletti)
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In arrivo da Gaza e diretto al Niguarda di Milano, un bimbo di sei mesi muore durante il trasporto
E’ deceduto sulla strada per il Niguarda in arrivo dall’aeroporto di Bologna e in fuga da Gaza per motivi sanitari. Verso le ore 21, il piccolo si trovava in ambulanza con l’équipe specializzata dell’Ospedale Niguarda di Milano che lo avrebbe accolto e preso in cura quando, tra Reggio Emilia e Parma, le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate fino all’arresto cardiaco.
Durante la sosta, resa indispensabile per consentire le manovre rianimatorie, i medici specializzati che lo accompagnavano hanno deciso il suo trasferimento in Terapia intensiva pediatrica della nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dove è giunto alle ore 22.05. Qui i medici rianimatori non hanno potuto che constatare che le condizioni del piccolo paziente non erano compatibili con la vita e, alle ore 23.50, ne è stato dichiarato il decesso.
Il bimbo era arrivato a Bologna il pomeriggio di giovedì 8 agosto su un volo dal Cairo con la mamma e un fratellino di tre anni nell’ambito di una missione di MedEvac-Medical Evacuation del Meccanismo europeo di Protezione civile, parte di un gruppo di 16 bambini. Alla famiglia il cordoglio dei sanitari che lo hanno accolto e soccorso, oltre che dell’Ospedale e della sua direzione.