
25/02/2012
h.10.30
Cara Maria Teresa,
sono convinto che al di là delle dichiarazioni ufficiali, in fondo in fondo, manderesti a quel paese tutti quanti, in primis l’ex assessore Ghiretti.
Ghiretti, quello che dichiara un giorno si e l’altro pure:” non sapevo, non me ne sono mai accorto, non immaginavo…” allora continui a fare l’organizzatore di eventi sportivi e lasci ad altri il compito di amministrare una città “dove tutti rubano (rubavano) tutto”, grazie al SUO sindaco Vignali.
Per non parlare di Ubaldi, colui che in Piazza Garibaldi incoronò Vignali: gli errrori si devono pagare, non si può far finta di niente.
Per quanto riguarda Bernazzoli, non ti chiedi come mai una certa “città potente” si è già di fatto schierata con lui.
Per quanto riguarda il PdL e meglio non sprecare tempo…Dio ce ne scampi e liberi.
Detto ciò, essendo una persona libera da qualsiasi condizionamento, ribadisco che tra i quaranta consiglieri comunali uscenti , in questi 4 anni, sei stata la migliore in campo.
Sono convintissimo che il mio candidato Priamo Bocchi quando sarà eletto farà altrettanto.
Mario Bertoli
Segr. Prov. La Destra
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26/02/2012
h.13.50
In Italia si spendono annualmente nel gioco d’azzardo legalizzato 79,9 miliardi di euro; 800 mila sono le persone, soprattutto giovani, considerate “malate” di questa dipendenza (ludopatia).
In Emilia Romagna gli affetti da “gap” (così l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il gioco d’azzardo patologico) sono 62 mila. Mentre lo Stato continua a finanziare, a promuovere e incentivare il gioco d’azzardo (la tassazione sul gioco è scesa dal 28% del 2004 al 14% di oggi), da cui ricava ricche percentuali, il Comune di Bologna ha iniziato nei giorni scorsi un iter che porterà all’eliminazione dei dispositivi di videopoker e slot machine da tutti i luoghi pubblici o a partecipazione comunale. Un esempio che Parma, dove la diffusione di sale scommesse, poker club, e delle macchinette “mangia soldi” e rovina famiglia è dilagante, dovrebbe seguire.
Non dimentichiamo poi che il gioco ha altre sfaccettature, oltre a quella primaria legata alle sorti di chi diviene dipendente. Per esempio quella della legalità, fortemente minacciata da una presenza massiccia della criminalità organizzata, che utilizza il gioco come una “lavatrice” con cui riciclare denaro sporco proveniente da altri traffici. Inoltre il gioco è considerata la seconda causa di debiti e usura. Anche per questo le istituzioni pubbliche dovrebbero seguire il recente invito del Cardinal Bagnasco e adoperarsi per contenere e disincentivare questo fenomeno.
Priamo Bocchi
candidato sindaco La Destra
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