Le elezioni di Parma viste con gli occhi di una psicoterapeuta. INTERVISTA alla candidata di Effetto Parma Laura Castaldini

SMA MODENA
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Laura Castaldini

Laura Castaldini, psicoterapeuta di professione, è candidata nella lista di Effetto Parma a sostegno di Michele Guerra.

Le elezioni viste con gli occhi di una psicoterapeuta.

Cosa ti ha convinto a scendere in campo nella lista Effetto Parma?

Conosco Federico Pizzarotti da tanti anni, da quando ha iniziato il suo percorso politico. In questi anni ho collaborato tante volte con il Comune come libera professionista per diversi progetti comunali (in particolare contro la violenza sulle donne). E’ una persona autentica (amato o no) e pragmatica. Tramite una cara amica, è arrivato nel mio studio per parlare. Non e’ stato facile decidere per me, abbiamo fatto più incontri con Marco Bosi, Michele Alinovi, Cristian Salzano il nostro capolista e poi con Michele Guerra.

Da subito ho sentito da parte di tutti un interesse e un bisogno di approfondire in modo tecnico i problemi della salute e soprattutto della salute mentale. Ho aiutato nell’elaborazione di tutta la parte tecnica del programma di Effetto Parma sull’ascolto dei giovani e tutta una parte tecnica nel programma di coalizione sulla salute mentale.

Per questo motivo ho deciso con cuore e amorevolezza di aiutarli in questa sfida, portando la mia esperienza decennale con un linguaggio chiaro e diretto per tutti. I video che ho fatto sono stati uno strumento utile per arrivare alle persone!

Di quali temi ti occuperai, in particolare, nel caso fossi eletta?

La pandemia e i lockdown hanno prodotto effetti importanti sui parmigiani, sia a livello economico sia psicologico. E’ perciò urgente per me investire sui servizi di salute mentale, per garantire supporto psicologico ai bambini, agli adolescenti e alle loro famiglie.

Nella nostra città vogliamo investire sul momento decisivo della prevenzione, promuovere il benessere e la cura psicologica.

E’ necessario aumentare gli interventi basati sulle ripercussioni dell’emergenza pandemica in settori chiave: salute, scuola e protezione sociale.

Bisogna ampliare i programmi per la genitorialità che promuovano un’assistenza attenta e sostengano genitori, insegnanti ed educatori; per garantire che le scuole supportino la salute mentale attraverso servizi di qualità e relazioni positive.

Soprattutto è doveroso per me abbattere il silenzio che circonda i problemi psicologici, affrontando la stigmatizzazione e prendendo sul serio le esperienze dei bambini e dei giovani!
Non lasciamoli soli! Non sono solo i protagonisti: sono i registi del nostro domani…

Che opinione ti sei fatta di Michele Guerra?

E’ un professionista educato, corretto molto colto con una padronanza del linguaggio invidiabile.
Ha una visione d’insieme delle cose affrontando qualsiasi concetto nella sua globalità. Il tema della salute e della salute mentale lo rispetta e lo vede come un problema importante da affrontare. Lui si trova esattamente nella mia visione di cura e ascolto delle persone. Michele Guerra “insegna” al cittadino con la sua maestria per una città innovativa, una comunità educante e un luogo sicuro per tutti!

Da psicoterapeuta, che lettura dai di questa campagna elettorale?

Per rispondere a questa domanda, Andrea, vorrei condividere con tutti voi questo elaborato Di Robert Fulghum, autore americano e ministro unitario universalista, dovremo applicare questi concetti tutti, al di là del partito politico o del candidato sindaco!

Tutto quello che mi serve l’ho imparato all’asilo.

La massima parte di ciò che veramente mi serve sapere su come vivere, cosa fare e in che modo comportarmi l’ho imparata all’asilo. La saggezza non si trova al vertice della montagna degli studi superiori, bensì nei castelli di sabbia del giardino dell’infanzia.

Queste sono le cose che ho appreso: dividere tutto con gli altri. Giocare correttamente. Non fare male alla gente.
 Rimettere le cose al posto.
Sistemare il disordine.
Non prendere ciò che non è mio.
Dire che mi dispiace quando faccio del male a qualcuno. Lavarmi le mani prima di mangiare.
 I biscotti caldi e il latte freddo fanno bene. 
Condurre una vita equilibrata: imparare qualcosa, pensare un po’ e disegnare, dipingere, cantare, ballare, suonare e lavorare un tanto al giorno.
 Fare un riposino ogni pomeriggio.
Nel mondo, badare al traffico, tenere per mano e stare vicino agli altri.
 Essere consapevole del meraviglioso.
Ricordare il seme nel vaso: le radici scendono, la pianta sale e nessuno sa veramente come e perché, ma tutti noi siamo così. I pesci rossi, i criceti, i topolini bianchi e persino il seme nel suo recipiente: tutti muoiono e noi pure. 
Non dimenticare, infine, la prima parola che ho imparato, la più importante di tutte: Guardare. Tutto quello che mi serve sapere sta lì, da qualche parte: le regole Auree, l’amore, l’igiene alimentare, l’ecologia, la politica e il vivere assennatamente.
Basta scegliere uno qualsiasi tra questi precetti, elaborarlo in termini adulti e sofisticati e applicarlo alla famiglia, al lavoro, al governo, o al mondo in generale, e si dimostrerà vero, chiaro e incrollabile.
 Pensate a come il mondo sarebbe migliore se noi tutti, l’intera umanità prendessimo latte e biscotti ogni pomeriggio alle tre e ci mettessimo poi sotto le coperte per un pisolino, o se tutti i governi si attenessero al principio basilare di rimettere ogni cosa dove l’hanno trovata e di ripulire il proprio disordine.
 Rimane sempre vero, a qualsiasi età, che quando si esce nel mondo è meglio tenersi per mano e rimanere uniti.

Andrea Marsiletti