L’indifferenza e la capitale della cultura 2020…(di Marco Maria Freddi)

di UG

Sto affrontando il mio sedicesimo giorno di digiuno di dialogo con le istituzioni iniziato il 19 novembre, a sostegno di Rita Bernardini e l’associazione Nessuno Tocchi Caino per denunciare la situazione del sovrappopolamento carcerario aggravato dalla situazione pandemica.

Si sono uniti alla iniziativa nonviolenta tanti amici e compagni Emiliano-Romagnoli di +Europa, due su tutti William Ottaviano e Jacopo Vasini, che ringrazio per aver condiviso alla crudele condizione carceraria – che la pandemia ha solo maggiormente evidenziato – la realtà dei bambini in carcere, innocenti la cui sola colpa è la “colpa” delle loro madri, obbligate da un sistema disumano a vivere in una cella la pena anziché in un sistema alternativo.

Sistema alternativo dove 33 bambini e le loro madri, sono certo, troverebbero soluzione nel sistema sociale di Parma o in un qualsiasi altro capoluogo di provincia Emiliano-Romagnolo col forte supporto della rete del terzo settore diffusa in tutta la regione, ma nonostante questo sia facilmente realizzabile, un paese di 60milioni di abitanti, la settima potenza industriale mondiale non trova soluzione a 33 bambini e le loro madri, se non rimane in una cella.

Se questo non bastasse, Parma, la città dalle mille risorse umane, ricca, dal forte connotato imprenditoriale artigianale meccanico ed alimentare, città della gastronomia UNESCO e capitale della cultura 2020, applaude gaudente ai daspo che poveri, figli di poveri, malati psichiatrici, hanno ricevuto.

Parma, capitale della cultura 2020, non guarda ai poveri dei poveri, non riesce a coordinare alcun progetto di inclusione ed autonomia con i servizi psichiatrici del’USL, accetta, ridente, gaudente e tronfia che persone, perché di persone parliamo, vengano scaricate nelle galere, discariche italiane dove la disumanità è il connotato e la cifra della nostra civiltà.

Il decreto-legge 20 febbraio 2017 n.14 ha fatto le prime 4 vittime a Parma, tre delle quali conosco le storie, poveri figli di poveri, malati psichiatrici.

Una donna eritrea di quant’anni che, nonostante viva da vent’anni a Parma, non parla italiano e due fratelli gemelli di 57 anni giudicati incapaci di intendere e volere recentemente da un tribunale, tutti casi complessi dove la mancanza di una psichiatria territoriale, o meglio, della volontà di costruire percorsi socio-sanitari, li vede vittime sacrificali di un disumano decreto legge sicurezza che come recita il post della questura di Parma “contribuisce a riqualificare il tessuto locale tramite l’eliminazione dei fattori di marginalità ed esclusione”.

Dopo gli applausi in consiglio comunale ed in città, la realtà è che dopo due avvisi, due avvisi ad una donna che non comprende l’italiano e due persone disturbate che negli avvisi della questura o nelle contravvenzioni della polizia locale arrotolano i cibi avanzati, finiranno in cella per un anno e dopo un anno di galera, torneranno in stazione o davanti alle chiese perché non comprendono ciò che è a loro accaduto.

La ricca, opulenta ed indifferente Parma applaude al decreto disumanità come la miglior soluzione della città della cultura 2020, i diversi, i poveri figli di poveri che con noi rimarranno – anche dopo esser usciti di galera – torneranno in galera, dopo aver nuovamente ricevuto un altro daspo urbano ed una contravvenzione dai poliziotti locali.

Il daspo urbano, la misura disumana che permetterà al tessuto di qualità cittadino vivere un natale sereno, sereno nonostante il covid, ed i poveri che bivaccano in stazione o davanti alle chiese a cui non troviamo altra soluzione che la galera.

Le condizioni disumane del carcere, il daspo urbano e i bambini in carcere, sono sintomo di una umanità negata, del non rispetto dei principi base di quella umanità che è caratteristica della nostra costituzione e delle costituzioni delle nazioni europee, per questo, assieme ai miei compagni che vivo come fratelli, proseguo nella mia lotta nonviolenta di dialogo con le istituzioni.

MarcoMaria Freddi

Radicale, militante dell’Associazione Luca Coscioni e Eumans

Consigliere Comunale di Parma di +Europa

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Andrea Marsiletti