Primarie PD, le linee guida di Nicola Maestri

SMA MODENA
lombatti_mar24

24/12/2012
h.13.00

Di seguito la presentazione e le linee generali di programma del candidato alle primarie del PD per il Parlamento Nicola Maestri:

Sono Nicola Maestri ho 46 anni, sposato con Mara e padre di Giorgia ed Eugenio. Svolgo la mansione di addetto colorista presso una ditta di Parma da 16 anni, ma la mia attività di operaio è iniziata presto, nel 1980. Ho sempre fatto politica fin da ragazzo, senza tuttavia ricoprire incarichi importanti.
Sono iscritto nella sezione di Sala Baganza dell’ANPI e faccio parte del comitato provinciale. Sono stato eletto nel maggio 2011 nel Consiglio Comunale di Sala Baganza, ricopro il ruolo di capogruppo di maggioranza del PD.
Ho ritenuto importante mettere a disposizione la mia candidatura non solo per cercare di dare concretezza ad un reale rinnovamento, ma per mettere al centro la rappresentanza sociale: la ruota deve girare coinvolgendo tutti gli strati della popolazione e tutte le categorie produttive e intellettuali. Incentro la mia candidatura su questi temi essenziali:

LAVORO
Il mondo del lavoro chiede da troppo tempo ascolto, ma per mille motivi è ancora in attesa di risposta. Il precariato ormai cronicizzato non permette più alle nuove generazioni di poter pianificare il futuro, come invece un tempo si poteva fare. Occorrono risposte urgenti, sarebbe opportuno predisporre una mappatura dettagliata delle situazioni di crisi e uno studio che chiarisca come incanalare parte delle risorse disponibili verso lo sviluppo.
Da amministratore registro che risulta determinante nell’immediato apportare un allentamento sostanziale al Patto di stabilità, almeno per i comuni virtuosi, in modo che gli enti locali attraverso gli investimenti potranno rimettere in circolo energia e lavoro, di conseguenza un certo benessere per tutta la collettività e la classe media, che è quella che può risultare determinante per la ripresa.
Per rilanciare il lavoro occorre mettere in pratica concretamente, come ci ricorda anche la Costituzione, la progressività della tassazione e quindi chi ha di più deve dare anche di più.
Allo stesso tempo urge una vera riforma fiscale, che riduca gradualmente l’Irpef per le imprese e il lavoro dipendente, compensando con la capacità di riscossione dell’evasione fiscale.
Basterebbe recuperare il 25% dell’intero importo evaso in un anno per diminuire le tasse alle imprese, con l’obiettivo di arrivare, nel corso dei 5 anni di una legislatura, è giusto che chi non paga le tasse debba scontare pene più aspre di quanto non accada oggi, magari anche il carcere, se ciò può servire da deterrente.

ISTRUZIONE
Serve poi una riforma delle professioni, che faciliti l’avvio al mondo del lavoro anche per i neolaureati. Lottare per una scuola equa, propositiva ed innovativa che rispetti le diversità e crei opportunità e libertà di espressione, che offra un modello alternativo a quello meramente consumistico e piramidale, lasciando spazio alle attitudini di ognuno, facendo fronte comune per far sì che la scuola diventi la fonte delle pari opportunità. Una scuola che trasmetta e che coltivi l’idea che la legalità conviene, che la democrazia è un modo superiore, più efficace ed efficiente di risolvere i problemi.
L’obiettivo sarà quello di garantire un percorso che possa offrire successo scolastico ad ogni alunno, che sostenga i genitori nelle scelte e garantisca risorse a quella Scuola fatta di insegnanti che sono disposti a dedicare tempo ed energie per non perdere i loro allievi. Per questo c’è bisogno d’investire sul futuro della scuola e favorire la ricerca anche nel campo della green e blu economy e delle fonti di energiarinnovabile (FER).

TAGLI AI PRIVILEGI-COSTI DELLA POLITICA
Questo è un tema etico particolarmente sentito in questo momento storico, oltre che questione irrinunciabile che deve diventare un nostro obiettivo caratterizzante. I tagli ai privilegi vanno perseguiti, da qualunque parte essi siano. Se vogliamo riportare sobrietà e ridare serenità dobbiamo, come classe politica, dare l’esempio, non limitandoci ad una sacrosanta quanto indispensabile onestà e trasparenza, ma riducendo sensibilmente gli
stipendi dei parlamentari a tutti i livelli e soprattutto eliminare prebende e benefit che non hanno ragione di esistere.
Una nuova legge elettorale con riduzione del numero dei parlamentari e del numero dei membri delle commissioni. Massimo due mandati. Chiusura di tutti gli uffici esterni alle camere i cui costi sono sostenuti dallo Stato attraverso il finanziamento ai gruppi parlamentari. Chiusura degli uffici di rappresentanza per ex presidenti della Camera e relativi benefit come alloggi a disposizione. Abolizione delle scorte per chiunque non svolga più attività parlamentare e/o non ne abbia realmente diritto.
Riconoscimento di un compenso mensile in base alla media europea, stesso dicasi per la pensione. Se un politico in carica viene riconosciuto colpevole dalla Commissione per le autorizzazioni a procedere della Camera questo deve essere immediatamente espulso dal Parlamento senza più compenso e non sarà più ricandidabile. Il parlamentare otterrà la pensione al compimento dei 67 anni con una retribuzione in base ai contributi versati.

AMBIENTE E TERRITORIO
Abbiamo il dovere morale di lasciare a chi verrà dopo di noi, ai nostri figli e nipoti, un ambiente accogliente, dove sia possibile continuare a vivere decorosamente in equilibrio con ciò che ci circonda. Abbiamo l’urgenza di cambiare rotta al nostro modo di intendere la vita prima che sia troppo tardi.
Occorre un riavvio delle politiche di green economy, defiscalizzando le aziende che investono in energie alternative; è necessario il ripristino della legge Galasso.
Bisogna migliorare la separazione dei rifiuti speciali da quelli solido urbani e procedere con le restrizioni delle autorizzazioni estrattive in cave. Una legge che riduca drasticamente gli imballaggi alla fonte. Investire quindi in particolare sulle tecniche di smaltimento e recupero dei rifiuti e nel campo dell’energia.
Legiferare per favorire le ristrutturazioni e le riqualificazioni, salvaguardando quindi l’esistente evitando l’utilizzo improprio del suolo.