Marco Bosi e Nicoletta Paci alla 76ª Assemblea dell’Avis Comunale di Parma

C’è voglia di ripartenza per un’associazione che ha un ruolo da protagonista nel territorio, che non si è mai fermata neanche durante la pandemia e ha fatto la sintesi dell’anno passato presso la sala conferenze “Luigi Anedda” dell’Assistenza pubblica Parma Onlus con la a 76° assemblea Avis comunale di Parma.

Tanti i temi trattati: dalla presentazione dei bilanci (consuntivo per il 2021 e preventivo per il 2022) alle relazioni stese dal Consiglio sull’attività svolta e su quella futura. Dalla nomina dei delegati per la prossima assemblea provinciale del 26 marzo alle proposte in essere per mantenere e far crescere un’associazione tra le più partecipate e attive di Parma e provincia.

Tra i focus dell’assemblea, a cui hanno partecipato anche il Vice Sindaco Marco Bosi e l’Assessora alla Sanità e all’Associazionismo del Comune di Parma Nicoletta Paci, anche problematiche pressanti che, nel dopo pandemia, l’Avis parmigiana si trova a dover fronteggiare. Proprio agli Amministratori presenti è stato ufficialmente richiesto di portare in consiglio comunale una discussione riguardante il DdL Concorrenza. Quest’ultimo, nato dopo il richiamo europeo all’Italia che, sostanzialmente, introdurrebbe sotto forma di “rimborso spese” una remunerazione per il donatore di sangue (pratica, peraltro, non concessa dalla legge italiana), è stato fortemente criticato a livello nazionale da Avis. “Abbiamo paesi introno a noi come Germania, Austria, Ungheria o Cecoslovacchia dove il sangue viene prelevato da donatori che vengono retribuiti e le aziende e la Commissione Europea ha punito l’Italia per violazione del principio di concorrenza. – ha ribadito il presidente Avis provinciale Roberto Pasini – In Italia il sangue si dona gratuitamente. Questo decreto viola quello che è il principio fondamentale e regolatore della donazione del sangue nel nostro paese: la gratuità. Per questo la posizione dell’Avis a livello nazionale è chiara: questo articolo deve essere modificato”.

L’Assemblea ha poi sottolineato la necessità di coinvolgere maggiormente i giovani. “I dati hanno mostrato come la fascia d’età sotto i 35 anni sia la più bassa di tutte. Abbiamo bisogno di raggiungere i giovani, di fare in modo che conoscano l’Avis e la grandezza del gesto del dono. L’Avis non coordina solo donatori di sangue, ma ci poniamo anche come realtà educativa e formativa verso di loro” ha sottolineato il Presidente Pasini illustrando anche futuri progetti rivolti alle scuole che sono stati fortemente rallentati nel periodo pandemico ma che sono in procinto di riattivarsi. L’Assemblea è stata anche un’occasione di presentazione del libro “Il dono e la vita” dello scrittore parmigiano Guido Conti: una raccolta di storie sul dono che diventerà un prezioso strumento per i volontari che promuoveranno la cultura del dono con approcci diversi ed efficaci nell’ambito dei prossimi progetti scolastici. 

 

 

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