“Per la montagna servono proposte che possano davvero fare la differenza, non spot elettorali”: Matteo Daffadà, candidato del Pd alle prossime elezioni regionali, risponde a Emiliano Occhi.
“Misurare le fragilità solo in base all’altitudine significa ignorare il vero tessuto economico e sociale delle aree montane, laddove sono i fattori di fragilità economica e demografica, ben più specifici e documentati, a richiedere azioni concrete – spiega Daffadà- La proposta Zama avanzata dalla Lega si concentra unicamente su misure di fiscalità regionale, un campo d’azione minimale che non risponde alla complessità delle esigenze locali, insufficiente per il rilancio delle aree montane”.
“La proposta di legge che il Partito Democratico ha recentemente inviato alle Camere, e di cui sono cofirmatario – prosegue – si distingue proprio per la volontà di incidere in modo radicale e strutturale: un approccio basato sull’indice Istat di fragilità comunale, che guarda alla sostenibilità a lungo termine delle comunità montane, supportando sia le famiglie che le imprese, e dando loro l’opportunità di radicarsi e prosperare nelle aree appenniniche”.
“Questo criterio garantisce che le aree che ne hanno davvero bisogno possano beneficiare di vantaggi fiscali e misure di sostegno mirate. Tra queste ci sono esenzioni fiscali per le micro e piccole imprese, incentivi per l’occupazione e la residenzialità, con crediti d’imposta fino al 75% per i canoni di locazione e l’acquisto della prima casa. La proposta presentata dal PD garantisce strumenti di autonomia finanziaria per i Comuni e il supporto per il personale sanitario e docente, con benefici fiscali che favoriscono la permanenza dei lavoratori di settori cruciali dei servizi”.