Sono simpatici e pungenti il post e la foto su Facebook che Graziano Frigeri (leggi l’intervista), già esponente del M5S e convinto sostenitore del sindaco Pizzarotti, ha dedicato a Massimo Rutigliano, presidente dell’associazione Millecolori che nei giorni scorsi ha scritto una lettera aperta al Presidente della Regione Bonaccini polemica nei confronti del sindaco di Parma (leggi).
Frigeri sostituisce la faccia di Xi Jinping con quella di Rutigliano (ricordando l’articolo di ParmaDaily nel quale Rutigliano era stato paragonato al Grande Timoniere Mao – leggi: La “lunga marcia” di Massimo Rutigliano… la lepre maoista alle primarie del Pd di Parma) nella foto che ritrae il leader cinese insieme al Maresciallo Kim Jong Un in occasione del loro recente e storico incontro a Pechino.
Il post di Frigeri ha il titolo “Se Mira, se Kim… se Max”, parafrasando il libro ucronico “Se Mira, se Kim” di Andrea Marsiletti, ambientato nel 2021 in un’Italia stalinista alleata della Corea del Nord nella quale la lepre maoista Rutigliano è il sindaco di Parma.
Scrive Frigeri: “Chi si ricorda, a Parma, della Associazione Millecolori? Nessuno, ovviamente. Nel settembre 2015, dovendo imbiancare un seminterrato, l’ho contattata, ed ho scoperto non si trattava di una cooperativa di imbianchini in pensione, ma di una Associazione politico culturale fondata e diretta dall’Avv. Massimo Rutigliano, da usare come “Cavallo di Troia” per la candidatura alle primarie del PD per le Amministrative del 2017.
Un successone: Rutigliano alle primarie non ci ha neppure messo piede, le eliminatorie nel PD si sono giocate tra Scarpa, Costi e Alimadhi. Alle finali sappiamo come è andata. A Rutigliano però é andato un premio di consolazione: nel romanzo “eucronico” di Andrea Marsiletti, “Se Mira, Se Kim” il Sindaco di Parma dell’immaginaria Repubblica Popolare Italo-Coreana Marxista Leninista il Sindaco e proprio lui. Poteva accontentarsi.
Invece nel marzo 2018 l’Associazione Millecolori, di cui Rutigliano è Segretario, Presidente e, pare, unico iscritto, si è rifatta viva con una scenata di gelosia al Presidente della Regione Bonaccini , “reo” di guardare con occhio benevolo l’Amministrazione Pizzarotti. Rutigliano ne elenca a Bonaccini le terribili colpe: gli infamanti reati di “protratta inerzia”, “singolare variante urbanistica”, “mancata assunzione di iniziative” (ma su questo prudentemente precisa “per quanto a conoscenza della Associazione”) e “carente azione”. Ma non cercateli nel codice penale, non ci sono: si tratta infatti di gravissimi reati contro il popolo, punibili con la pena di morte mediante fucilazione, previsti dal Codice della Repubblica Popolare Italo-Coreana.“