
“Contro i rischi idrogeologici del nostro territorio la Regione non ha fatto abbastanza per prevenzione e messa in sicurezza. Anche gli ingenti danni provocati dalle precipitazioni di pochi giorni fa, con riferimento non solo al disastro ambientale avvenuto nel modenese ma anche alle frane ed alle esondazioni verificatesi in provincia di Parma, la seconda più colpita in Emilia-Romagna da quella ondata di maltempo, ne sono una diretta conseguenza nonché una conferma. Del resto le operazioni di pulizia di fossi e canali, che puntualmente creano allagamenti, continuano a rimanere lettera morta, così come l’inefficacia di interventi troppo timidi sul problema di nutrie, istrici ed altre specie che sventrano le difese spondali”.
La denuncia arriva dei consiglieri regionali della Lega ER, Emiliano Occhi, e Fabio Rainieri, che rilanciano la necessità che la Regione interpelli gli enti locali sugli interventi da finanziare con il piano di ripresa e resilienza nel corso del parere sul bilancio dell’agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
“E’ di tutta evidenza – rilevano i leghisti – il Gap temporale tra gli eventi calamitosi e l’erogazione dei contributi per i danni subiti dagli esercenti le attività economiche e produttive: come è possibile, infatti, che nel 2020, ad esempio, siano ancora aperte delle partite del 2013 e del 2015? Per gli eventi calamitosi degli ultimi anni gli organismi istruttori sono stati i comuni o le loro unioni quindi ci chiediamo se questo sia stato fatto nell’ottica di velocizzare le procedure e non invece nel rischio di sovraccaricare ulteriormente strutture comunali magari non adeguate? Auspichiamo che il nuovo bilancio e il progetto di riorganizzazione dell’agenzia diano esiti migliori del passato”.