Oggi non c’è più neppure un coglione disposto a difendere pubblicamente l’inceneritore

SMA MODENA
lombatti_mar24

17/07/2012

Mi sono sempre stati antipatici i “primi della classe”, i secchioni che dicono “te lo avevo detto, vedi che avevo ragione io”.
Ma dopo così tante menzogne sull’inceneritore proferite da un’intera classe politica e “tecnica” supportata dalla complicità di parte dell’informazione, chi si è battuto contro questo impianto non può non sottolineare le tante contraddizioni di questa vicenda che in questi giorni stanno emergendo in modo così eclatante e definitivo.
Per anni ci hanno raccontato che l’inceneritore era indispensabile perché l’opzione “Rifiuti Zero” era impossibile… tra i grandi sostenitori di questa tesi c’era il PD che qualche giorno fa in Consiglio comunale, con una faccia di bronzo stupefacente, si è astenuto sulla mozione del M5S che fissava l’obiettivo della chiusura del cantiere dell’inceneritore, denunciava l’errata programmazione della Provincia e, per l’appunto, dichiarava la fattibilità di “Rifiuti Zero”. Un’auto-ammissione che per 7-8 anni il PD ha raccontato delle balle.
E’ la stessa classe politica che ha consentito ad Iren di negare ai cittadini il Piano Economico e Finanziario dell’inceneritore, al punto che l’Azienda prima sosteneva che quel Piano non esistesse (leggi) ma poi, essendosi accorta che si trattava di una balla troppo grossa, che quel documento non poteva essere reso pubblico. Sta di fatto che quando il Comune di Parma li ha pretesi per davvero quei conti li ha ottenuti… e dalla recente conferenza stampa dell’assessore comunale Gabriele Folli (vedi video dal minuto 9) si è capito bene perché Iren non li volesse divulgare. Fin dall’inizio ci hanno ripetuto fino allo sfinimento che grazie all’inceneritore avremmo pagato tariffe più basse; dal Piano Economico e finanziario si è appreso che quando il forno entrerà in funzione i cittadini di Parma pagheranno 166 euro a tonnellata di rifiuti… contro i 169 euro di oggi. Un risparmio insignificante di 3 euro! La riduzione delle tariffe era quindi solo una balla raccontata sapendo che sulle carte era scritto altro.
Parimenti inquietante l’informazione fornita dall’assessore che il Comune di Bergamo sta smaltendo i suoi rifiuti a Brescia al costo di 95 euro a tonnellata e che Napoli li esposta in Olanda per 100. Noi, come detto, li stiamo pagando 169 euro… viene davvero da chiedersi in quali tasche finiscano i nostri soldi. A Parma chi sta controllando, come, con quale trasparenza, rendicontazione ai cittadini, credibilità, indipendenza la congruità dei costi di costruzione dell’inceneritore considerato saranno scaricati interamente in tariffa?
Con il termovalorizzatore c’è poi la chicca del teleriscaldamento” ci hanno promesso i fautori dell’inceneritore. Orbene, è stata pubblicata in questi giorni sulla Gazzetta di Reggio la notizia che “i reggiani sono in fuga dal teleriscaldamento: bollette shock, cresce la morosità e si sta pensando ad un ritorno al gas. L’allarme arriva dalle associazioni dei consumatori e dagli amministratori condominiali: arrivano bollette da diverse decine di migliaia di euro che devono fronteggiare proteste e l’esasperazione contro il caro teleriscaldamento e la poca trasparenza sui costi di Iren” (leggi), Anche questa del teleriscaldamento che avrebbe abbassato le bollette era una balla. L’ennesima.
Non so come siano messi in altre città, ma qui a Parma Iren ha perso qualsiasi credibilità. Qualunque cosa questa gente dica su costi, controlli ambientali, tariffe oggi non sono più credibili e noi non dobbiamo più credergli. Come azzerata è l’autorevolezza dei tecnici che avrebbero dovuto controllare i fumi e che andavano in Tv e nelle scuole a dire che “dall’inceneritore esce vapore acqueo” o degli amministratori che ci tranquillizzavano che “l’aria che esce dal camino dell’inceneritore è più pulita di quella che entra”.
Tutti questi contaballe sono spariti, non dicono più nulla: oggi sembra che non ci sia neppure un coglione disposto a difendere pubblicamente il forno.
Una sconfitta su tutta la linea… ma, non si sa con quali motivazioni, il cantiere dell’inceneritore in mezzo alla Food Valley va avanti: la forza irrefrenabile degli affari.

Andrea Marsiletti

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