Osservatorio Stadio Parma: “Parma Calcio e stadio Tardini: quale futuro?”

Dopo la partita di ieri sera la situazione del Parma Calcio si complica, non solo dal punto di vista sportivo. Infatti, con la mancata promozione in Serie A, la previsione di risultato economico della società Parma Calcio 1913 per l’anno 2023 è di € 110 milioni di perdita. In soli 3 anni e 4 mesi di gestione Krause, a fine anno, si possono prevedere in totale circa € 320 milioni di perdite. Andando a ritroso, dalla fondazione della nuova società nel 2015, da parte dei sette soci parmensi di Nuovo Inizio, le perdite complessive ammonteranno prevedibilmente a € 390 milioni.

Una situazione di dissesto, che evidenzia una impressionante sproporzione tra i ricavi e i costi, senza alcuna apparente prospettiva di essere risanata.

La principale causa sta nello spropositato ammontare del cosiddetto “costo del lavoro allargato”, costituito dai salari e stipendi (76 calciatori, 69 tra allenatori e staff tecnico, 3 dirigenti, 2 quadri e 47 tra impiegati e operai) e dagli ammortamenti dei calciatori, che da solo ammonta a € 94,3 milioni. A quelle due voci vanno sommati costi e oneri di gestione per altri € 35 milioni. È del tutto evidente che questa situazione di forte squilibrio economico è persistente: la squadra ormai divora € 100 milioni di perdite all’anno.

In previsione di dare in concessione per svariati decenni, quanti non è dato sapere, il bene pubblico “stadio Tardini” alla proprietà di un club che versa in condizioni economiche così cronicamente preoccupanti, che cosa aspetta l’amministrazione comunale, sindaco Michele Guerra in testa, a chiedere le dovute preventive informazioni e garanzie di solidità finanziaria e continuità aziendale del proponente del progetto immobiliare del nuovo stadio, rendendole pubbliche per dovere di trasparenza nei confronti dei moltissimi cittadini legittimamente preoccupati?

Quali garanzie di continuità aziendale può fornire una società con costanti risultati economici negativi e con trascorsi che, soltanto negli ultimi 18 anni, hanno visto il club di calcio di Parma cambiare proprietà ben 8 volte e subire 2 fallimenti.

Lo stadio Tardini è un bene pubblico, cioè di tutti, valutato € 55,6 milioni a libro cespiti del Comune, non un domaine de la Couronne. Il Sindaco e gli amministratori locali non ne hanno la titolarità, né possono disporne a piacimento. Loro dovere è tutelare l’interesse pubblico, cioè di tutti i cittadini.

Osservatorio Stadio Parma

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