
Mentre apriamo le uova pasquali, altre uova si stanno aprendo, con sorprese meno gradevoli. Proprio in questi giorni la zanzara tigre (Aedes albopictus), comincia a sfarfallare, dopo avere svernato come uovo duraturo in luoghi destinati ad essere allagati in primavera ed avere vissuto alcuni giorni da larva.
Per questo è di importanza strategica il trattamento precoce primaverile da effettuare in questi giorni, rivolto alle larve e limitato ai loro ambienti di vita. Si tratta innanzitutto del controllo delle caditoie stradali e dei tombini nei cortili privati, che rappresentano la maggior parte – circa 70% – dei focolai larvali.
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Ma anche il Comune ha un ruolo determinante nella lotta alle larve: i trattamenti larvicidi eseguiti nelle aree pubbliche devono essere capillari e sistematici (ogni caditoia deve ricevere i trattamenti previsti), le operazioni devono essere eseguite accuratamente da personale addestrato (troppo spesso abbiamo notato interventi poco accurati) ed i privati devono essere non soltanto informati, ma messi nelle condizioni di agire effettivamente nelle aree di propria pertinenza. Sarebbe indispensabile, a questo proposito, la distribuzione capillare di pastiglie larvicide come era stato previsto in passato: in assenza di un supporto tecnico di questo tipo è impossibile attendersi ragionevolmente qualsiasi risultato significativo, al di là dei divieti previsti dalle ordinanze.
Per Europa Verde, l’efficacia degli interventi larvicidi deve essere finalizzata ad evitare i trattamenti adulticidi, sempre e comunque nocivi: l’erogazione di ettolitri di veleni nei nostri giardini per uccidere le zanzare adulte nel periodo estivo ha un effetto letale su buona parte della biodiversità e comporta molti rischi per la salute umana.
I dati forniti dal comune di Parma nel novembre scorso in risposta ad un’interrogazione di Europa Verde in Consiglio comunale attestano un certo impegno dell’Amministrazione: monitoraggio con 60 ovitrappole nel periodo estivo e 10 ovitrappole nel periodo invernale, controllate ogni 15 giorni per tutto l’anno, 34.000 caditoie stradali trattare con sei cicli nel corso della primavera-estate, 71 scuole trattate e 1107 caditoie controllate.
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Tuttavia l’autorizzazione nel 2022 di 506 trattamenti adulticidi in giardini privati, sancisce un sostanziale fallimento del piano di contenimento preventivo della scorsa Amministrazione. Agendo opportunamente nei tempi e nelle modalità giuste, utilizzando i dati relativi al ciclo vitale di questo insetto, studiato a Parma anche dal prof. Parisi, si potrebbe ottenere un risultato più apprezzabile in tempi rapidi, senza sostanziali aggravi di spesa e senza arrivare ad autorizzare un numero così elevato di trattamenti che dovrebbero sempre rimanere episodici ed eccezionali.
Enrico Ottolini, consigliere comunale Europa Verde