Il collateralismo di banche, sindacati e coop danneggia il PD

SMA MODENA
lombatti_mar24

26/01/2013
h.11.40

Matteo Renzi, al contrario di diversi suoi “colleghi” di partito, ha riconosciuto espressamente la responsabilità della politica nella vicenda del “buco” della Banca Monte Paschi di Siena oggi agli onori delle cronache.
La vicenda è triste perchè i problemi della più antica banca del mondo rappresentano un ennesimo episodio di come la malagestione partitocratica mandi in rovina i migliori esempi della nostra ricca storia e tradizione nazionale.
Ovviamente appare impossibile ed azzardato attribuire, al momento, specifiche colpe o responsabilità per l’accaduto; tuttavia si può dire, in linea con i valori ed il programma sostenuti da Matteo Renzi nel corso della campagna elettorale delle primarie, che la cronaca odierna dimostri come il centrosinistra italiano debba spogliarsi dei propri fardelli ideologici dimostrando di credere, non solo a parole, alle regole del mercato.
Credere alle regole del mercato significa, tra l’altro, rinunciare a quel disegno della sinistra di crearsi un capitalismo ed una finanza “a suo uso e consumo”, tentativo che si è, tra l’altro, sempre dimostrato fallimentare in quanto affidato a protagonisti sbagliati. In ogni caso, contrario al concetto di politica super partes.
Più in generale, la vicenda dimostra come, per un partito contemporaneo, le “entità collaterali esterne” – siano esse sindacati, cooperative o banche – rappresentino per i partiti politici un peso piuttosto che una ricchezza in quanto, al di là degli scandali di cui sono periodicamente fonte, sottraggono, con i giochi di potere connessi, all’azione politica quell’autonomia che le consentirebbe di intervenire su tutto a testa alta, con indipendenza e senza imbarazzi di sorta.
E’ anche per questo motivo che l’idea di una politica che si allegerisce dagli apparati e rafforza il proprio rapporto con la società civile si dimostra sempre più opportuna ed inevitabile.

Indipendenti x Renzi – Parma