Pinardi (Azione Parma): “Le contraddizioni della ricandidatura di Vignali”

SMA MODENA
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Massimo Pinardi di Azione Parma

La griglia dei candidati sindaco di Parma si sta definendo. Il clima elettorale si surriscalda per l’appuntamento del 12 giugno, giorno del primo turno elettorale. Per avere il sindaco della città però bisognerà attendere il ballottaggio del 26 giugno.

Sulle reti Mediaset, a proposito di pluralismo, imperversa un solo candidato, Pietro Vignali, ex sindaco dimessosi nel 2011 per aver perso la maggioranza in consiglio comunale.

Vignali sindaco ha amministrato male la città venendo meno agli impegni che aveva assunto in campagna elettorale. Era dubbioso sul termovalorizzatore, ha rinunciato ai soldi, tanti, della metropolitana quando bastava cambiare il progetto, farla in superficie e modificare radicalmente la mobilità di Parma e fare come ora farà Reggio Emilia dove il comune ha presentato un progetto di metropolitana di superficie da 230 mln di euro che andrà a gara l’anno prossimo.

Ora Vignali si presenta alla città, portando in dote un fallimento politico dovuto in larga parte ad un sistema di strapotere dei tecnici di sua fiducia, che a lui rispondevano, che prevaricavano sul potere della giunta e degli assessori.

Vignali tra l’altro imbarca un partito politico che Salvini ha collocato nel campo della destra sovranista e antieuropeista, che con il civismo concreto, riformista e pragmatico della stagione di Ubaldi non ha mai avuto a che fare.

La Lega è sempre stata alla opposizione di Vignali e non ha mai risparmiato pesanti critiche alla sua amministrazione in particolare sui temi della sicurezza.

Azione Parma