
“Il problema delle classi ghetto non si risolve solo su una scuola depotenziando un intero Istituto comprensivo e lasciando inalterato il problema altrove. Ci vuole un progetto che coinvolga tutta le rete scolastica cittadina nel suo complesso che però l’amministrazione di Pizzarotti non è in grado di elaborare”. Queste le parole con le quali il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, è intervenuto sul progetto del Comune di Parma di scorporare la Scuola Adorni dall’Istituto comprensivo Micheli per farla passare all’Istituto comprensivo Sanvitale – Fra Salimbene.
“Con la loro solita approssimazione i pizzarottiani cercando di mettere una pezza che rischia di rivelarsi peggiore del buco – ha quindi aggiunto il consigliere regionale leghista – Togliendo all’Istituto Micheli la Adorni forse si riusciranno ad avere classi con più italiani in quella scuola ma, come sottolineato dal Consiglio d’Istituto, si creeranno gravi squilibri che rischiano di compromettere il futuro di quello stesso Istituto che opera in un quartiere delicato della città, il San Leonardo.
Sulla questione ho quindi voluto coinvolgere la giunta regionale presentando un’interrogazione per chiedergli se condivide questo modo di operare del Comune di Parma. All’amministrazione regionale ho comunque anche chiesto un parere su una revisione complessiva della rete scolastica come metodo per evitare le classi ghetto”.
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Seguo da alcune settimane la vicenda relativa alla possibile ridistribuzione dei plessi scolastici nella nostra città con l’accorpamento della Scuola Adorni all’Istituto comprensivo Sanvitale-Fra Salimbene; ho ascoltato e mi sono confrontato con tante famiglie che hanno i bambini nelle scuole Micheli e San Leonardo che abitano nel quartiere e che temono che questo provvedimento possa depotenziare l’offerta formativa delle proprie scuole che si trovano in un quartiere con tanti problemi e con alcune ferite aperte.
Ho volutamente mantenuto un profilo basso per poter capire meglio la questione e poter visionare alcuni dati sulle composizione delle classi prima di esprimere una mia opinione; nella riunione del CCV San Leonardo di mercoledì scorso (a cui non ho partecipato, ma della quale ho ricevuto molti riscontri), sono stati posti alcuni punti fermi da parte delle famiglie che mi sento di condividere e ho apprezzato l’intenzione manifestata dall’Amministrazione di poter lavorare su questi punti in sinergia con gli utenti, con il personale scolastico e con le rappresentanze del quartiere.
Da questo punto di vista dò la mia piena disponibilità a partecipare al tavolo di lavoro ipotizzato nella riunione che, lungi dallo scavalcare gli organi competenti nel prendere le decisioni, possa indicare le priorità delle famiglie del quartiere e le aspettative riposte nell’offerta scolastica.
Per quanto mi riguarda condivido l’ipotesi avanzata di un ulteriore accorpamento del plesso Micheli-San Leonardo con la scuola Toscanini, di Via Cuneo, nella logica di scuola di quartiere che possa tendere ad evitare una ghettizzazione di questa parte della città attraverso un potenziamento, un arricchimento degli stessi istituti presenti e un ammodernamento, in modo da rendere le scuole di San Leonardo sempre più attrattive per i futuri studenti e per le loro famiglie.
Sicuramente chiedo all’Amministrazione di evitare scelte avventate, frettolose e che non affrontino i problemi in una ottica globale non solo scolastica, ma anche sociale e di sviluppo futuro della città. San Leonardo deve essere considerata la vera sfida per il futuro che deve necessariamente partire dalla scuola, non va abbandonato al suo destino.
Se così sarà, sarò il primo a dare il mio contributo fattivo.
Fabrizio Pezzuto
Parma Unita – Centristi