Servizio civile regionale, 92 ragazzi stranieri fanno il punto

SMA MODENA

30/05/2009
h.12.10

Francine Eliane, originaria del Camerun. Serge, nato in Togo, a Reggio Emilia da quasi due anni. Giorgiana e Natalia, entrambe rumene. Wang, di nazionalità cinese. Sono alcuni dei 92 ragazzi che hanno partecipato alla giornata di monitoraggio sull’esperienza di servizio civile regionale.
Un’occasione per raccontare, raccontarsi e fare il punto sugli aspetti positivi e i problemi incontrati nelle diverse realtà: centri d’accoglienza, scuole, associazioni. “Siamo alla terza edizione di questa giornata – ha ricordato l’assessore alla Promozione politiche sociali Anna Maria Dapporto – . Nella prima i ragazzi erano 35, oggi sono 92.
La Regione – ha aggiunto l’assessore – vuole promuovere un servizio civile per tutti: è un’opportunità di crescita e di formazione davvero grande per chi la compie, un contributo prezioso per la coesione dell’intera comunità.
In Emilia-Romagna il servizio civile è un patrimonio di tutti. E’ una tappa innovativa del processo di integrazione sociale del cittadino. Mi colpisce l’entusiasmo e la gratuità con cui questi ragazzi si mettono al servizio degli altri”.

LA LEGGE – Con la legge 20 del 2003 (“Nuove norme per la valorizzazione del servizio civile”) la Regione Emilia-Romagna è la prima in Italia ad aver aperto la possibilità di fare quest’esperienza anche a ragazzi che non hanno la cittadinanza italiana.
Un requisito, questo, che rimane necessario per accedere invece al servizio civile nazionale. Non solo: il servizio civile regionale è aperto anche ai ragazzi e alle ragazze dai 15 ai 18 anni, agli adulti e agli anziani.

LA PAROLA AI RAGAZZI – Accoglienza di mamme straniere, servizio di accompagnamento, animazione dei più piccoli: Francine Eliane svolge il servizio civile all’interno del progetto “Percorso di accoglienza” all’Azienda Usl di Ferrara, servizio sociale di Portomaggiore.
“I bambini mi chiamano a volte ‘Francine’, a volte ‘maestra’ – racconta sorridendo – . E’ un cammino che mi arricchisce giorno dopo giorno”. L’ente dove Serge svolge il suo periodo di servizio è la Caritas di Reggio: fa incontri nelle scuole e parla con gli studenti di guerre, immigrazione, accoglienza.
Nyame vive invece l’esperienza al centro “La Grangia” – “la casa di tutte le case”, così la definisce – , a fianco di ragazzi disabili.
Per Giorgiana le sue origini sono una marcia in più per capire le tante persone che arrivano dalla Romania e bussano alla Caritas di Rimini in cerca di sostegno: “Riesco a capire a fondo i loro bisogni, le loro necessità” spiega. E Fatma, nata e cresciuta in Marocco, laureata in legge, affianca per il Comune di Ferrara i bambini stranieri, che devono imparare la “nuova” lingua italiana, nello studio e nei compiti: “Sono un po’ un punto di comunicazione – racconta orgogliosa – tra insegnanti e bambini”./