
02/05/2012
h.15.00
L’arrivo delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali) nella scuola italiana è stato dapprima lento e faticoso. In un secondo tempo, con un piano ministeriale specifico, le LIM hanno iniziato a diffondersi nelle scuole primarie e secondarie statali.
La dotazione di LIM è stata accompagnata da momenti di formazione che hanno però mostrato evidenti limiti. In particolare da un lato è emerso una sorta di analfabetismo digitale da parte dei docenti, dall’altro la formazione si è concentrata solo sul funzionamento della “macchina” e sull’uso dei software esistenti. Le tecnologie touch screen e multi touch i-Phone, i-Pod, i-Pad, Tablet PC, hanno sempre più importanza nella comunicazione attuale, il loro principio è la facilità d’uso e la versatilità, unite all’intuitività. Si tratta insomma di tecnologie che non hanno bisogno di “spiegazione”, poiché sfruttano il tatto e la semplicità di icone d’immediata comprensione.
PERCHÈ LE LIM NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA?
Sperimentare l’introduzione delle LIM nelle scuole dell’infanzia significa enucleare le potenzialità dello strumento in termini didattici.
In sintesi la LIM è così definibile:
• È una superficie touch screen
• Possiede memoria
• È superficie che memorizza segni e codici
• È strumento sociale
• È multimediale
• È interattiva
• È estensibile a distanza
• Necessita di regia, ossia di mediazione didattica
Il Progetto vuol delineare una ricerca-azione flessibile, estensibile, aperta alla “diffusione.
La ricerca-azione opera primariamente nel campo del tatto e del visivo:
vengono utilizzate LIM che possiedono questa opzione di utilizzo al fine di sperimentare come bambini della scuola dell’infanzia interagiscano con una superficie reattiva al tocco. La ricerca-azione prevede un’attenzione costante all’utilizzo che i bambini fanno dello strumento, anche in modo libero e spontaneo.
Le proposte si innestano su questa fase esplorativa e conoscitiva, che rimane un tratto caratteristico del progetto.
LA FORMAZIONE DEI DOCENTI PER LE LIM
La tradizione pedagogica delle scuole dell’infanzia di Parma si è sviluppata attorno alle dimensioni fondamentali della relazione. In una logica di continuità, la formazione per la ricerca-azione sulle LIM è partita proprio da questo contesto di professionalità del personale docente. Si sta realizzando una formazione specifica sulle potenzialità dell’introduzione della tecnologia delle LIM nella scuola dell’infanzia. Tale formazione è in itinere, poiché segue necessariamente l’evolversi del progetto.
I PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO
“È un pianeta”, dicono i bambini della LIM, davanti allo strumento senza averlo ancora acceso.
La LIM ad Aladino è entrata nel progetto didattico, come progetto centrato sull’intercultura sulla conoscenzadel mondo, del nostro esserci.
“È la terra, in centro c’è la terra e il mare (…) Lì in fondo sulla riva c’è la sabbia e verso casa c’è il prato e dopo lì c’è tutta l’acqua. (…) un mondo fatto di tutte le case, con dentro le persone e le finestre… con i balconi, coi tetti (…) nel mondo ci sono gli animali, c’è l’acqua, ci sono i giochi… l’erba, il cielo….”.
Ma poi la riflessione dei bambini ruota attorno al significato del rapporto tra la LIM e la sua cornice, tra lo spazio che la LIM permette di inventare e lo spazio in cui questa possibilità è racchiusa. “Sì, è solo una cornice (…) A me sembra un quadro.” Ma è anche televisione, I-pad, come l’I-phone dei grandi, “un pc, da colorare”.
Il funzionamento della LIM è semplice ed intuitivo: “Si schiacciano quei bottoni colorati e si disegna”.
L’utilizzo della LIM non avviene in locali specifici.
La LIM è in sezione, ne fa parte sia accesa che spenta. La LIM entra in gioco quando serve, quando l’attività ne richiede un suo utilizzo, anche per espressa volontà dei bambini.
Le metodologie sono cooperative, poiché la LIM sviluppa confronto, autocritica, richiede verbalizzazione, scambio cognitivo. I bambini vi accedono liberamente, organizzati dalle necessità del lavoro stesso.
Dopo le prime esperienze con i bambini dicono le insegnanti: “È un mezzo che aiuta ad interagire maggiormente.”
“Il bambino che lavora sulla LIM tira dentro gli altri bambini…li coinvolge” “La cosa che mi ha colpito di più è che i bambini vivono la LIM con leggerezza, con grande naturalezza…i bambini non hanno paura della tecnologia.”
“Non pensavo che un oggetto del genere per i bambini potesse diventare altro.”
“Mi colpisce la concentrazione dei bambini: con la LIM hanno mantenuto un livello alto di attenzione…”
Il ruolo dell’insegnante è quello di attento osservatore capace di cogliere gli stimoli dei bambini e utilizzarli come base sulla quale progettare i futuri interventi.
Come dicono le insegnanti, la LIM per i bambini può anche diventare “altro” e mettere in campo altri strumenti, altre competenze, altri saperi.…
Dopo la realizzazione di un disegno creato a più mani: “Adesso possiamo raccontarci una storia…” dice un bambino.
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