† Sulle orme di Maria Maddalena. A Saints Maries de la mer è Sara, una donna, a essere crocifissa (di Andrea Marsiletti)

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TeoDaily – Il mio pellegrinaggio sulle orme di Maria Maddalena, a cui TeoDaily non nasconde la sua devozione (leggi), non poteva che iniziare a Saintes Maries de la mer, un piccolo villaggio meticcio alla foce del Rodano nella palude in cui il Mediterraneo entra in Francia: la Camargue, terra di gitani (rom, sinti e manouches) e di pirati.

La tradizione narra che nel 48 D.C. qui sbarcarono su una zattera senza remi e vele degli esuli cristiani che fuggivano dalle persecuzioni dei romani in Palestina dopo la crocifissione di Gesù. Non arrivarono migranti qualsiasi… Maria Maddalena, Maria Jacobi e Maria Salomé.

Va da sè che tutta Saintes Maries de la mer sia impregnata, in una sorta di panteismo femminile, delle Tre Marie.

E ancora di più di Sara la “nera”, una serva che sarebbe sbarcata insieme alle Tre Marie, qui venerata da tutti, soprattutto dalla comunità rom che in questo villaggio della Camargue si raduna il 24 e il 25 maggio di ogni anno da tutto il mondo in occasione della festa gitana.

Su Sara non mancano tradizioni più eretiche: Sara sarebbe la figlia di Gesù e della Maddalena, nata quando la madre si trovava ancora in Palestina, oppure durante la traversata. Sarebbe questo il vero Santo Graal, ovvero il Sangue Reale, che la Maddalena avrebbe recato con sé in Provenza, ed il “vaso” contenitore non sarebbe allora altro che un’allegoria del suo ventre, che gravido conteneva la stirpe divina, la discendenza di Gesù Cristo. Chi scrive non condivide queste interpretazioni per motivazioni teologiche fondanti lo gnosticismo da cui esse derivano (leggi: “Gesù bacia Maria Maddalena sulla bocca”… ma è un bacio gnostico, non carnale).

Nella Chiesa delle “Sante Marie del Mare” le protagoniste sono le Tre Marie, la zattera, le reliquie di altri, o meglio, di altre. Gesù è ai margini. Ma sì, ci sono qua e là delle sue rappresentazioni ma quasi proforma, perchè non possono non esserci in una chiesa.

Il luogo più sacro, la cripta, è dedicato a Sara. Venerata come santa, lei che neppure è riconosciuta dalla Chiesa ufficiale.

Sull’altare che contiene le sue reliquie c’è una croce, con appesa una donna, non Cristo.

Mamma mia! bellissima, clamorosa, che squarcia secoli di maschilismo. Che brividi alla visione di quei lineamenti femminili crocifissi, in una cripta che il calore delle candele variopinte accese tra le foto e le preghiere dei gitani rendevano incandescente. Non avevo mai letto nulla su quella croce di donna. Anche facendo una ricerca a posteriori su google non trovo nulla.

Esco dalla chiesa per andare a comprare qualcosa di Maria Maddelana per aggiungere spiritualità all’eremo di Sole.

Niente da fare, al di là di un paio di ciondoli, nei negozietti c’è solo Sara. La serva che a Saints Maries de la mer, oltre a Gesù ha ecclissato anche la Maddelana.

Andrea Marsiletti