“Gesù bacia Maria Maddalena sulla bocca”… ma è un bacio gnostico, non carnale (di Andrea Marsiletti)

Assaggiami_nov24

VERSO IL NATALE: RIFLESSIONI SU MARIA MADDALENA – «E la compagna del Salvatore è Maria Maddalena. Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli e soleva spesso baciarla sulla bocca. Gli altri discepoli ne furono offesi ed espressero disapprovazione. Gli dissero: “Perché la ami più di tutti noi?”».

Sono queste righe del Vangelo apocrifo gnostico di Filippo a scatenare ciclicamente la fantasia di romanzieri e registi su un presunto rapporto carnale tra Gesù e Maria Maddalena, che sarebbe stata la sua compagna, la sua amante, sua moglie, fin la madre dei suoi figli.

Premesso che la pergamena del Vangelo di Filippo è danneggiata e la parola “bocca” non è leggibile (quindi potrebbe esserci scritto “sulla guancia” piuttosto che “sulla fronte”), non è una forzatura ipotizzare che la parola mancante sia effettivamente “bocca”.

E’ infatti una tipica immagine della simbologia gnostica, che compare in altre parti dei Vangeli apocrifi, quella degli eletti che si trasmettono la conoscenza attraverso un bacio rituale. Si legge che Gesù e la Maddalena baciano gli apostoli (“noi ci baciamo l’un l’altro”). Di più, sovente il “perfetto” diventa tale proprio per mezzo di un bacio.


Che non si tratti di un bacio passionale lo dice anche la logica: quando gli altri discepoli chiedono a Gesù “Perché tu ami lei più di tutti noi?” è palese che intendono una differenza di intensità di un amore non carnale, o dovremmo dedurre che tutti i discepoli desiderassero essere amanti o consorti di Gesù, come o più della Maddalena.

Lo dice la semantica: Maddalena è appellata “compagna” di Gesù ma ciò non significa che sia sua moglie, perché il termine copto koinonos va tradotto come “compagna, amica, socia, compartecipe”. Per indicare la moglie, il Vangelo di Filippo usa una parola diversa (shime).



Ma sopratutto lo dice la conoscenza dello gnosticismo che non può esserci nessuna attrazione fisica in quel bacio. Per i cristiani gnostici dei primi secoli la materia e il corpo erano il luogo del male generato da un Demiurgo cattivo. Il bene è solo spirito. Di conseguenza gli gnostici negavano l’incarnazione di Cristo (divinità) in un corpo umano, la sua nascita (sarebbe sceso sulla terra adulto), la sua morte sulla croce e la sua resurrezione del corpo di cui non si accenna mai nei vangeli gnostici.

Il Gesù del Vangelo di Filippo non è pertanto un Gesù più “umano” che cede alle tentazioni terrene, al contrario, è un essere solo spirituale e la sua forma umana di carne di peccato è mera apparenza.

Il Vangelo di Basilide nega anche la passione, perchè al posto di Gesù sarebbe morto in croce un uomo di nome Simone di Cirene, che in tre dei quattro Vangeli ufficiali venne menzionato perchè obbligato dai soldati romani ad aiutare Gesù a trasportare la croce durante la salita al Golgota.

Anche per il Corano il profeta Gesù non fu crocifisso, si elevò in cielo senza mai morire e la crocifissione sarebbe un’invenzione dei cristiani.

Pensare che Gesù volesse sposarsi con Maria Maddalena e darsi una discendenza di carne è quindi antitetico allo gnosticimo e quindi al Vangelo di Filippo che di quel “bacio sulla bocca” riferisce.

Il bacio con Maria Maddalena rappresenta il simbolo spirituale dalla sequela di Cristo e dell’unione perfetta con lui.

Ma qui si apre il capitolo degli “eoni gnostici” che tratterò nel prossimo articolo.

Andrea Marsiletti