Te lo spiego con parole tue

SMA MODENA
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29/04/2010
h.13.20

Nasce una rete di “prof” a disposizione degli alunni stranieri che frequentano le scuole superiori del territorio: insegnanti volontari che si propongono di dare una mano ai ragazzi con scarsa o bassa conoscenza della lingua italiana. L’obiettivo è aiutarli a non perdere i contenuti delle materie che vengono insegnate in italiano, per i quali non hanno ancora raggiunto le competenze linguistiche necessarie.
È la rete costituita dal progetto “Te lo spiego con parole tue”, nato per iniziativa di Marco Mezzadri, docente di Didattica dell’italiano all’Università di Parma, e del Centro universitario per la cooperazione internazionale (Cuci), e sostenuto dalla Provincia di Parma (Assessorati alla Solidarietà internazionale e alle Politiche scolastiche) e dall’Ufficio scolastico provinciale.
Si tratta di una risposta a un preciso bisogno riscontrato sul territorio. L’esperienza maturata nel corso dei quattro anni del progetto “Sviluppo e certificazione delle competenze linguistico-comunicative in italiano L2”, finanziato dalla Provincia di Parma, ha infatti messo in luce un’ulteriore esigenza degli alunni stranieri iscritti alle scuole superiori: i principianti assoluti o gli studenti di livello linguistico basso (fino al B1) incontrano seri problemi con i programmi che vengono svolti nelle scuole italiane.
Mancano, infatti, gli strumenti linguistici necessari per l’accesso ai contenuti trasmessi dagli insegnanti. Questa carenza causa un “gap” sempre maggiore tra i non-italofoni e gli italofoni su quanto viene insegnato a scuola. Da qui l’idea della rete di insegnanti: un elenco che viene messo a disposizione delle scuole del Parmense, le quali potranno attingervi direttamente creando gli incroci tra domanda e offerta.
Il “network” è costituito da una trentina di “prof” volontari, che hanno accettato di mettere a disposizione di questi ragazzi il proprio tempo e le proprie conoscenze durante il pomeriggio; la peculiarità del progetto è quella di aver coinvolto docenti non solo italiani ma anche stranieri che vivono a Parma ormai da anni e che si sono mostrati sensibili al problema.
“È un progetto bello e innovativo, che ha innanzitutto la peculiarità di costruire percorsi individuali, ad hoc per ogni singolo studente e per ogni singolo bisogno. Accanto a questo va sottolineata la disponibilità del gruppo di insegnanti volontari che hanno aderito: docenti italiani e stranieri che offrono le proprie competenze e il proprio tempo per aiutare questi ragazzi. È una delle tante iniziative che si stanno prendendo per affrontare i cambiamenti che caratterizzano la nostra società, con la capacità e l’attenzione di stare sui nuovi bisogni”, ha detto nella presentazione di oggi in Provincia l’assessore alle Politiche scolastiche Giuseppe Romanini, che ha rimarcato la lunga e feconda collaborazione tra la Provincia e l’Università di Parma.
“La cooperazione internazionale si può fare anche qui, non solo andando all’estero: non c’è bisogno di andare in Senegal, o in Burkina Faso, perché il Senegal e il Burkina Faso sono qui, da noi. Siamo partiti da quest’idea di fondo, e abbiamo voluto cogliere un’esigenza molto precisa: le difficoltà dei ragazzi che sanno pochissimo l’italiano nell’apprendimento di alcune discipline, difficoltà che spesso provocano ritardi e bocciature nel loro corso di studi.
L’obiettivo è quello di aiutarli in modo innovativo: con insegnanti italiani e stranieri che si rendono disponibili per dare loro una mano sulle competenze specifiche
”, ha spiegato Marco Mezzadri, soffermandosi tra l’altro sulla generale sottovalutazione delle competenze degli immigrati e delle potenzialità stesse degli studenti stranieri: “Il progetto – ha osservato – cerca di fare un piccolo passo su queste cose. È un modo per integrare su un livello non solitamente toccato, lasciato in genere un po’ in disparte”.
L’attività si sviluppa in due fasi: in un primo momento si fornisce ai ragazzi un supporto nella lingua madre o in italiano semplificato, per aiutarli a mettersi al passo con i compagni, e in un secondo momento si introducono percorsi in italiano con testi scolastici standard, per consentire loro di acquisire le conoscenze necessarie per proseguire gli studi in maniera autonoma: per metterli quindi nelle condizioni di “camminare con le proprie gambe”.
In fase di avvio del progetto è stata operata una selezione dei docenti che hanno manifestato la loro disponibilità, sulla base del “background” culturale di ciascuno; sono poi stati realizzati tre incontri di formazione, tenuti dal professor Mezzadri.
Al termine del percorso è stato creato un database che raccoglie i nominativi degli insegnanti e le loro competenze linguistiche e didattiche.