
Nel mese di marzo titolare di un locale di intrattenimento della zona aveva ricevuto una telefonata anonima in cui l’interlocutore riferiva che all’interno della struttura era stata piazzata una bomba.
Il titolare aveva avvisato i Carabinieri che, con diverse pattuglie, si erano immediatamente attivati, precipitandosi sul posto per isolare e mettere in sicurezza il luogo. Dopo alcune ore di tensione, effettuato un accurato sopralluogo da parte di personale specializzato, emergeva fortunatamente che si era trattato di un falso allarme.
Passata la paura il titolare si è recato presso la Stazione Carabinieri di Sala Baganza ed ha sporto denuncia. I militari di conseguenza hanno avviato le indagini per individuare il responsabile della chiamata, che con il suo gesto aveva creato allarme e distolto le pattuglie dai loro compiti, oltre a creare un danno economico all’attività, rimasta chiusa per la serata.
Gli accertamenti dei Carabinieri si concentravano sull’utenza cellulare utilizzata per le chiamate, e attraverso l’analisi dei tabulati, ecco comparire il numero del telefono utilizzato, intestato ad una donna di Parma.
Gli elementi forniti dal denunciante, incrociati con i dati emersi dall’analisi dei tabulati telefonici e del traffico di cella, hanno permesso ai Carabinieri di acquisire apprezzabili elementi indizianti, che sono stati prontamente riferiti alla Procura per i minorenni di Bologna, per le successive valutazioni.
I Carabinieri, a conclusione dell’attività investigativa, hanno deferito alla Procura per i Minorenni di Bologna, un 17enne poiché ritenuto allo stato il presunto autore del reato di procurato allarme e minaccia.
Ovviamente, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, seppure formalmente indagato, il minore avrà modo di esporre, se vorrà, la propria posizione a fronte delle accuse che gli sono state mosse.