Tep, Vignali cosa fa con i suoi consiglieri?

SMA MODENA
lombatti_mar24

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(non più in homepage)
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02/12/2010
h.22.00

La commedia dell’assurdo della Provincia su Tep, si arricchisce oggi delle nuove dichiarazioni del segretario Pd Roberto Garbi.
Per quanto siamo riusciti a decifrare, apprendiamo che Garbi ritiene che gli uomini di Bernazzoli in Tep stiano dando lezioni di serietà.
Abbiamo qualche dubbio sul chiamare serietà la pantomima di rimettere il mandato al presidente Bernazzoli il quale ha assicurato che valuterà, chissà quando, la situazione.
In questi casi ci si dimette e basta!
Dopo tutti i documenti che provano le responsabilità del vicepresidente di Tep Alessandro Fadda e del presidente dei Revisori Luciano Ragone, cercare altri elementi di valutazione è quantomeno assurdo.
Lo dicono i documenti del bilancio, della società di revisione Deloitte, lo ha riconosciuto in Consiglio Provinciale l’assessore Castellani. Gli uomini targati Pd non potevano non sapere.
A questo punto, cosa pensa di fare il presidente Bernazzoli?
Sta pensando di dare l’ennesima lezione di “serietà” di cui parla Garbi, o di dimetterli immediatamente come sarebbe opportuno?

Gianfranco Zannoni
Impegno per Parma
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02/12/2010
h.18.00

In merito alle ultime polemiche del centrodestra sulle vicende Tep il segretario provinciale del Partito Democratico Roberto Garbi ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Gli esponenti della maggioranza di centrodestra che ormai da mesi non governa più il Comune, assorbita solo dal tentativo – sempre più vano – di nascondere con attacchi pretestuosi e polemiche inutili i propri guai, sulla vicenda Tep ormai non rasentano neanche più il ridicolo: ci cadono dentro con entrambi i piedi.
Per ammissione del loro vicesindaco la decisione del presidente Mauro di depositare 8,5 milioni nella banca MB è stata da lui assunta in piena autonomia, in base alle prerogative che gli attribuiva la carica che ricopriva per scelta del sindaco Vignali. Basterebbe questo per far capire a chiunque come la sua responsabilità sia di natura ben diversa da quella degli altri amministratori. Ma questo il centrodestra – per attenuare le proprie responsabilità – fa finta di non saperlo.
Non solo. Nonostante la loro responsabilità – se esiste – sia comunque inferiore e ben diversa da quella del presidente Mauro, i consiglieri scelti dalla Provincia scelgono di rimettere il proprio mandato e il presidente Bernazzoli decide di attendere i risultati delle indagini interne per vedere se accogliere le dimissioni oppure no, in base alle responsabilità che saranno accertate.
Due scelte responsabili, serie. Ma non per gli uomini del centrodestra, che tuonano contro la Provincia pretendendo che le dimissioni dei consiglieri vengano accolte comunque, a prescindere, prima di aver valutato le effettive responsabilità di ciascuno. Ma, sia chiaro, solo di quelli scelti dalla Provincia.
Perché nel frattempo quelli individuati dal Comune provano a far finta di niente. Si può pensare che quelli scelti dalla Provincia conoscessero le scelte di Mauro e loro no? Evidentemente no. Ma per il centrodestra non importa. Vignali tace, i consiglieri scelti da lui fanno il pesce in barile e provano a tirare avanti come se niente fosse. Loro non c’erano, e se c’erano dormivano. Per loro, visto che ha agito nell’ambito delle proprie prerogative, neanche Mauro dovrà pagare e – se danno ci sarà – non ci saranno azioni di responsabilità civile contro di lui. Ci rimetteranno i cittadini, ci perderà la Tep.
Parma – lo diciamo da tempo – non merita un sindaco e un’amministrazione così. Nel maneggiare un patrimonio importante della città, come la Tep, servirebbero atteggiamenti e comportamenti più seri e conseguenti. Servirebbe un sindaco capace di farsi carico del bene comune e di mobilitarsi per questo, non solo per difendere le poltrone dei propri uomini e ubbidire agli ordini di scuderia imposti da altri”.

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01/12/2010
h.21.20

Meglio tardi che mai. Ma basta con i teatrini.
Le responsabilità degli uomini del Pd in Tep per la vicenda di banca Mb sono note da tempo. Eppure questo mezzo passo indietro arriva solo oggi. Anche se la procedura è insolita: devono dimettersi e basta, non fare il giochetto del mandato messo in mano al presidente della Provincia.
Bernazzoli li dimetta. Subito.
Da mesi tutti sanno che il vicepresidente Alessandro Fadda e il capo del collegio sindacale Luciano Ragone, uomini del Pd sapevano tutto. Eppure tacevano.
Come tacevano anche i consiglieri comunali Pagliari, Ablondi e Guarnieri sempre pronti a guardare in casa d’altri, ma mai nella propria.
Sempre pronti a fare la morale a tutti, senza minimamente occuparsi della loro.
Da tempo suggerivamo a Pagliari, Ablondi e Guarnieri nelle loro passeggiate con la stampa di passare da Piazzale della Pace per suonare a Bernazzoli e chiedergli le dimissioni di Fadda e Ragone. Invano.
Hanno sempre preferito guardare altrove. Del resto il partito per loro viene prima di tutto.
Il presidente Bernazzoli ha ora in mano il mandato di Fadda e Ragone.
Sono suoi uomini di fiducia. Ragone addirittura il mandatario della sua campagna elettorale.
Bernazzoli dice di voler valutare le responsabilità.
Di quali ulteriori elementi di valutazione abbia bisogno dopo mesi che i bilanci Tep sono pubblici, dopo più di una relazione della società di revisione Deloitte, dopo le ammissioni del suo assessore Castellani, è difficile comprenderlo.
Tutti questi documenti confermano le responsabilità dei suoi uomini in Tep.
Vogliamo aggiungere il premio di risultato che il vicepresidente Fadda si è dato per l”utile di bilancio” raggiunto? Stiamo scherzando? Non sarebbe bene restituisse questi soldi mentre si dimette?
Non c’è n’è a sufficienza per accettare da subito queste dimissioni? Vogliamo tirarla ancora lunga?
Non è che poi Pagliari, Ablondi e Guarnieri in un sussulto di dignità scrivono una bella lettera aperta pure a lei?

Parma Civica

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01/12/2010
h.13.00

“E’ un momento straordinario della vita della Tep, in cui si decide il suo futuro. Proprio per questo ritengo ci si debba assumere la responsabilità di fare chiarezza per il bene di una azienda che è patrimonio pubblico, dunque dei cittadini, strategica per il trasporto pubblico”.
Parla della vicenda Tep il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli e lo fa delineando la situazione in cui si trova oggi l’azienda, alla vigilia di un processo di privatizzazione, sotto la scure dei tagli del Governo nel trasporto pubblico, e in attesa dell’esito che avrà l’investimento compiuto nella banca Mb. E su questo Bernazzoli è categorico: “Assicuro tutti i cittadini che il mio interesse è tutelare il bene pubblico e se ci saranno rischi sul patrimonio di Tep, non escludo nessuna azione che ci permetta di recuperare l’investimento, né eventuali atti nei confronti dei responsabili, siano amministratori, funzionari, dirigenti interni o soggetti esterni all’azienda”.
L’intervento del presidente della Provincia ha l’obiettivo di sgombrare il campo dalle “polemiche strumentali” e dal rischio di vedere ridotta a “querelle” una materia così complessa. Per farlo Bernazzoli ricostruisce puntualmente il quadro, a cominciare dalla privatizzazione in corso in cui si metterà in vendita dal 40 al 49% di azioni “Puntiamo ad avere un socio che immetta risorse ma che abbia anche capacità manageriali perché riteniamo che questo processo debba portare con sé più opportunità per il territorio” – spiega il presidente. La privatizzazione sottolinea, avviene in uno scenario in mutazione in cui ci sono in atto accorpamenti e fusioni, come sta accendo fra Bologna e la Romagna dove si sta creando un’unica azienda. ”Mentre il mondo si muove noi siamo fermi e invece dobbiamo star dentro il cambiamento da protagonisti”.
La Tep, si sa, è una delle migliori aziende in questo campo, ma non per questo non ci sono problemi, a cui si aggiungono quelli creati con la manovra del Governo, ricorda Bernazzoli, che ha tagliato alla Regione 70 ml di euro proprio nel trasporto pubblico. “Il disastro non è avvenuto solo perché la Regione ha deciso di metterci le risorse mancanti e questo permette di salvare le aziende, le corse e i lavoratori.”
La vicenda dell’investimento di 8,5 ml di euro “decisi dal solo Presidente” e di cui per il momento è stato restituito 1 milione di euro, si inserisce in questo contesto. “Sono stato più volte accusato di voler coprire amministratori e tecnici di nomina della Provincia, ma assicuro tutti i cittadini che la salvaguardia del patrimonio della Tep è interesse primario della Provincia. Io sono interessato alla chiarezza”.
Due i livelli: quello che si profila se ci sono eventuali responsabilità penali e che riguardano l’indagine della Magistratura e della Guardia di Finanza, “abbiamo piena fiducia perché sappiamo che ci sono strumenti e competenze adeguate per fare piena luce. Noi siamo tranquilli e aspettiamo l’esito”. Le eventuali responsabilità penali avrebbero una incidenza anche sul secondo livello, che è quello che attiene la responsabilità civile.
“Stiamo assistendo a una discussione che non ritengo utile, un modo non corretto perché reca danno all’azienda e una sovraesposizione al limite del linciaggio per persone e professionisti. A fronte di questa situazione e per evitare che l’azienda sia coinvolta in polemiche strumentali i membri del Cda della Provincia hanno rimesso a disposizione nelle mie mani il mandato ricevuto. Li ringrazio per la loro serietà e disponibilità”.
E’ di ieri la notizia che il Cda di Tep ha deciso da dare mandato a una società esterna per un’analisi complessiva dello stato dell’azienda. Una cosa utile, dice il Presidente Bernazzoli, che permette di avere da un soggetto terzo il quadro della situazione, in un lasso di tempo breve. “Intendo avvalermi di questa opportunità per prendere decisioni che ritengo opportuno assumere, sia per l’azienda e eventuali responsabilità, sia in merito all’accoglimento delle dimissioni. Assicuro che le decisioni che assumerò saranno orientate all’esclusivo interesse della Tep e a tutela del patrimonio pubblico”.

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